FASULLE MOTIVAZIONI HANNO COSTRETTO IL GIUDICE DI CATANIA A LIBERARE I 4 CRIMINALI.FORSE INDOTTA DAL PD E DALLA SINISTRA? OPPURE INDOTTA DAGLI AVVOCATI DEI 4 CRIMINALI?
LE DELIRANTI MOTIVAZIONI CHE HANNO CONVINTO IOLANDA A LIBERARE I 4 CLANDESTINI: DAI CERCATORI D’ORO ALLA MOGLIE SEMPRE INCINTA
SETTEMBRE 30, 2023
Uno è perseguitato dai cercatori d’oro in Tunisia. L’altro ha la moglie sempre incinta. Un altro è perseguitato dai creditori e un altro ancora ha litigato con i parenti. Tutti liberi grazie a Iolanda, giudice del tribunale di Catania. Lo stesso tribunale che mesi fa decise lo sbarco di altri clandestini. C’è un problema in quel tribunale dove gli avvocati finanziati da Soros vincono sempre.
Le “motivazioni” che hanno convinto Iolanda, giudice del Tribunale di Catania, ad accogliere il ricorso presentato da alcuni immigrati clandestini sbarcati a Lampedusa che erano destinati al trattenimento presso il centro di Pozzallo, come prevede il nuovo decreto voluto dal governo.
https://voxnews.info/2023/09/30/clandestino-rilasciato-ringrazia-il-giudice-iolanda-grazie/ https://voxnews.info/2023/09/30/clandestini-liberati-la-motivazione-dei-giudici-in-tunisia-ci-sono-i-cercatori-doro/
Sentito ieri all’udienza di convalida,uno dei richiedenti asilo – arrivato a Lampedusa il 20 settembre e poi trasferito a Pozzallo – aveva spiegato di aver chiesto protezione internazionale “perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d’oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli nello svolgimento della loro attività (particolari linee della mano, ecc.) e di essere privo di documenti perché, nella fuga, non aveva potuto prelevarli dall’abitazione”. In un altro caso il motivo dell’allontanamento dal Paese di origine era legato a dissidi con i familiari della sua ragazza, i quali – ha sostenuto il richiedente asilo – volevano ucciderlo ritenendolo responsabile della sua morte, avvenuta per annegamento durante un precedente tentativo di raggiungere le coste italiane.
Un terzo richiedente asilo, invece, ha motivato la sua partenza verso l’Italia per problemi sua moglie in ospedale. “Più volte è rimasta incinta, per tre volte ha partorito ma per mancanza di adeguate cure ospedaliere i neonati non sono sopravvissuti. Mia moglie è rimasta in Tunisia con uno dei miei figli. Nel mio Paese le cure sono a pagamento e per questo ho deciso di partire”, ha testimoniato al giudice. Il quarto richiedente asilo ha invece motivato la propria partenza dalla Tunisia per “questioni essenzialmente economiche e per minacce che aveva ricevuto da alcuni suoi creditori”. In tutti i casi il giudice della sezione immigrazione di Catania non ha convalidato i provvedimento di trattenimento emessi dal questore di Ragusa.
“Deve escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto di fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale”, aveva scritto il giudice nel proprio pronunciamento, ritenendo che non sussistano dunque i presupposti per il trattenimento dei richiedenti asilo.
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