giovedì 7 settembre 2023

ALTRO ISLAMICO INVASORE CRIMINALE SGOZZA ITALIANO A FIRENZE




 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, DOSSIER ACCOGLIENZA, TOSCANA

MIGRANTE OSPITE CARITAS SGOZZA UN UOMO: MANDATO A FIRENZE DA MELONI

SETTEMBRE 7, 2023






Gli ospiti della Meloni, oltre a stuprare e spacciare, uccidono. Si sgozzano anche tra loro. In un luogo normale la Caritas verrebbe messa fuorilegge, in Italia fa soldi al servizio di un governo di accoglioni.

Questa volta si sono sgozzati tra loro, la vittima poteva essere chiunque in strada. Meloni sparpagliando quest’orda islamica in tutta Italia ha le mani sporche di sangue.

Dopo averlo accoltellato si è tagliato la gola e si è lanciato da una finestra

Un cittadino afghano è stato ucciso a Villa Monticini, struttura gestita dalla Caritas nell’ambito del progetto Sprar in località Tavarnuzze (Impruneta).

L’uomo, secondo quanto finora ricostruito, sarebbe stato colpito con un coltello al culmine di un litigio da un connazionale, che poi, dopo essersi inferto un taglio alla gola, si è lanciato da una finestra. I sanitari stanno tentando di rianimarlo.

La vittima aveva 33 anni: Arif Takveen, fuggito dal suo Paese dopo l’ascesa al potere dei talebani, fotografo e videomaker. L’aggressore 36 anni, ed è stato portato in prognosi riservata all’ospedale di Careggi. Sul posto sono arrivati i carabinieri e la pm Ornella Galeotti.

Sotto la terrazza dalla quale si è buttato l’aggressore ci sono ancora i segni del sangue, alcuni vestiti, un paio di forbici. Nel centro di accoglienza ci vivevano 14 persone, quasi tutti immigrati che usufruivano del progetto Sprar, più quattro persone che usufruivano dei servizi per l’emergenza abitativa. Tra loro un italiano, che ha era nella struttura mentre è avvenuta l’aggressione: «Ho sentito delle urla, penavo provenissero da fuori e invece mi sono accorto che era una lite tra i due afghani, erano miei amici».

Nel centro non ci sarebbero mai stati episodi di tensione tra le persone accolte. Al momento dell’aggressione era nel centro anche una ragazza dipendente della Caritas, secondo la quale la lite sarebbe scattata quando l’aggressore ha visto un video sul cellulare dell’aggredito. Lei stessa, dieci minuti prima dell’aggressione, ha parlato con i due ragazzi ma «non c’erano motivi per lasciare presagire una lite».

Impruneta, lite al centro migranti della Caritas: un afghano uccide un connazionale

Gli afghani sono pericoli pubblici da rimpatriare. Invece i dementi di vari giornali vogliono importarne degli altri da Kabul.













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