I MEDIA HANNO DETTO ANCHE QUESTA NOTIZIA? NON CREDO PROPRIO, SAPETE PERCHE'? PERCHE' I REATI COMMESSI DAI CLANDESTINI CRIMINALI SONO VIETATI PUBLICARLI
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RISSA SUL CORANO NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA: IMMIGRATI LANCIANO UOMO DAL BALCONE
LUGLIO 23, 2023
Scontri tra stranieri nel centro di accoglienza di largo Perassi all’Aurelio: arrestati tre pachistani.
Sono gli ospiti della Meloni. Pachistani mantenuti dai contribuenti nei centri di accoglienza solo perché chiedono asilo. Basterebbe una legge per impedirlo. Meloni agente viaggio dei clandestini
Tentato omicidio nel centro di accoglienza di largo Tommaso Perassi, all’Aurelio, già in passato al centro delle polemiche, dei residenti per la presenza di stranieri e degli stessi migranti che reclamavano il pocket money. Questa volta invece la lite è scoppiata tra gli ospiti della struttura, un egiziano accusato di aver letto il Corano e altri 3 pachistani, che l’hanno poi lanciato dal balcone.
L’allarme è arrivato direttamente dalla struttura, venerdì 14 luglio, che ha contattato il 112. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Trastevere, che hanno ascoltato il racconto della vittima, un egiziano di 23 anni. Lui stava ascoltando una registrazione del Corano, ha raccontato il ragazzo ai militari, ma gli altri del centro non avrebbero gradito.
Tre pachistani di 23, 25 e 26 anni, in particolare, in Italia da circa sei mesi col permesso di soggiorno provvisorio, sono intervenuti aggredendolo e poi – peggio – trascinandolo fino al balcone.
I tre, convinti nel volerlo punire, lo hanno afferrato con forza, braccia e gambe, sollevandolo di peso e lanciandolo, infine, dal balcone della stanza dove erano alloggiati, al primo piano della struttura: un volo di quattro metri di altezza. Subito sono stati chiamati i soccorsi, il 118 ha trasportato il ragazzo all’Aurelia Hospital, dove è arrivato in codice rosso e poi, escluso il pericolo di vita, è rimasto in osservazione.
I tre pachistani sono stati arrestati. Il Tribunale di Roma ha poi convalidato il fermo e disposto il carcere per tutti.
No,e’ che era il capodanno pakistano..e’ la loro cultura criminale!
Grazie ai pakistani per non averlo ammazzato, adesso dobbiamo mantenere uno storpio beduino fino all eternita