domenica 16 luglio 2023

EMANUELE POTRÀ FINGERSI DONNA ANCHE SE HA LE PALLE: LO HA DECISO UN GIUDICE

LUGLIO 16, 2023

































La magistratura, che è il braccio armato dei globalisti in Italia, perché occupata da burocrati di estrema sinistra, ha la missione di disarticolare la nostra società a colpi di sentenze eticamente eversive: dagli immigrati ai travestiti. Quello che sembra un fatto personale, non lo è: mina alle basi la realtà oggettiva.

Questo va in giro col batacchio e pretende di chiamarsi Emanuela. E trova anche dei ‘giudici’ che glielo permettono.

E’ tempo di normalizzare la magistratura. Devono smettere di legiferare attraverso sentenze. E serve cambiare la Costituzione in modo che certe cose siano scritte sulla pietra: CHI HA LE PALLE E’ UN UOMO E CHI NON E’ ITALIANO NON PUO’ DIVENTARLO PERCHE’ NATO O VISSUTO IN ITALIA.

Cose ovvie che nel mondo post-moderno devono essere ribadite.

Il cosiddetto tribunale di Trapani il 6 luglio scorso ha riconosciuto a un uomo di cambiare nome e identità di genere all’anagrafe senza alcun intervento chirurgico effettuato o programmato e senza alcuna terapia ormonale.

A riportare la bizzarra notizia sono le pagine siciliane del giornale di Elkann, Repubblica, che raccontano il caso di Emanuele, 53enne di Erice, spiegando che si tratta di un caso unico, “reso possibile da un principio estrapolato dalla sentenza della Corte di Cassazione che, nel 2015, ha consentito a un’altra donna transgender di legittimarsi come tale prima dell’operazione, che però era pianificata”.

Insomma, il solito giudice che si arroga il diritto di decidere cose che non dovrebbe decidere. Quindi, da ora in poi, Emanuele che crede di essere Emanuela potrà andare in pensione prima.

Non che un castrato pieno di ormoni diventi una donna, ma questo è ancora più assurdo.

E se voi dite che è un uomo, un altro giudice potrebbe anche indagarvi per ‘transfobia’. Normalizzare la magistratura. Avanti Nordio.











Nessun commento:

Posta un commento