mercoledì 19 luglio 2023

MONFALCONE, SPIAGGIA INVASA DA MUSULMANE IN BURKINI

LUGLIO 19, 2023









Questo sindaco, come i suoi colleghi al governo, non capisce che il problema è a monte. Se riempi le città di immigrati regolari afroislamici, gli effetti sono questi. Monfalcone, ‘grazie’ ai subappalti illegali di Fincantieri è diventata una colonia bengalese:

Tutto questo sarà peggiorato con i decreti flussi della smidollata, che ha invitato altri 452mila afroislamici a trasferirsi in Italia nei prossimi tre anni.

Questi importeranno coi ricongiungimenti familiari che la stessa smidollata non abroga milioni di parenti. E poi il ‘bagno in burkini’ sarà l’ultimo dei problemi.

Se non vuoi le loro usanze nella tua città, non devi farli entrare in Italia. Semplice. Che si fottano i sedicenti imprenditori che vogliono arricchirsi alle spalle della collettività.

La spiaggia di Marina Julia a Monfalcone (Gorizia) è meta turistica e dunque è “inaccettabile il comportamento degli stranieri musulmani che entrano abitualmente in acqua con i loro vestiti: una pratica che sta determinando sconcerto e che crea insopportabili conseguenze alla salvaguardia del decoro”.

E’ quanto scrive in una lettera aperta alla comunità musulmana locale la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint.

“Chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l’obbligo di rispettare le regole e i costumi – aggiunge – La pratica di accedere sull’arenile e in acqua con abbigliamenti diversi dai costumi da bagno deve cessare”.
Cisint, esponente della Lega, sottolinea che “non possono essere accettate forme di ‘islamizzazione’ del nostro territorio, che estendono pratiche di dubbia valenza dal punto di vista del decoro e dell’igiene”.
Secondo la prima cittadina, “comportamenti lesivi della rispettabilità e della dignità necessaria nella frequentazione di questi luoghi pubblici incidono negativamente nell’attrattività e nelle ricadute per i gestori dei servizi”. E per far cessare la pratica di accedere all’arenile e al mare vestiti, si intende “applicare un apposito provvedimento a tutela dell’interesse generale della città e dei nostri concittadini”.
Peraltro, aggiunge, “questo inaccettabile comportamento si colloca in un contesto nel quale si riscontrano sempre maggiori lesioni alle norme, ai principi e alle forme che sovrintendono la vita comunitaria, rischiando in tal modo di allargare la frattura nei rapporti fra la grande maggioranza dei monfalconesi e la componente islamica. Mi riferisco – precisa – fra l’altro, alla sempre maggior presenza in città di donne con il burqa, con la integrale copertura del viso che impedisce ogni identificazione ed è evocativo di una visione integralista, che fa parte anche questa della volontà di non rispettare regole e norme dei Paesi di arrivo, in particolare della componente proveniente dal Bangladesh, che registra la presenza più numerosa tra gli stranieri residenti in città”.





















“Se non vuoi le loro usanze nella tua città, non devi farli entrare in Italia. Semplice. Che si fottano i sedicenti imprenditori che vogliono arricchirsi alle spalle della collettività. ”

Appunto.




Comunque cara sindaca, lei dovrebbe sapere che in merito al burqa è qualsiasi altro indumento che impedisce il riconoscimento del viso in luogo pubblico, esi una legge del 1975. Si tratta dell’ art. 5 della legge n° 252 del, 22/05/1975, che appunto vieta di girare in luogo pubblico a volto coperto, basta farla rispettare.


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