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IMMIGRATI APPICCANO INCENDI: GUERRIGLIA NEI CENTRI DI ESPULSIONE, DIFESI DA LA7
MAGGIO 28, 2023
La bizzarra ‘inchiesta’ sui Centri di permanenza e rimpatrio, andata in onda su Piazza Pulita, programma di La7 condotto da Formigli è stata definita “L’inferno dei Cpr”.
Prima di tutto: in questi centri sono reclusi clandestini con precedenti penali piuttosto gravi. Parliamo minimo di spacciatori. Ce ne vorrebbero di più, e dovrebbero ospitare migliaia di clandestini: per pochi giorni, poi dovrebbero essere rimpatriati con aerei militari.
I filmati usciti dai cellulari dei reclusi – è già bizzarro che questi clandestini possano tenere cellulari – sono stati ottenuti da Corrada Formigli e poi manipolati in studio. Gli ospiti “non allineati” sarebbero stati interrotti mentre quelli favorevoli alla tesi dei video, avrebbero descritto le strutture come dei lager infernali.
Ma poi: cosa ci interessa come i clandestini descrivono i centri? Di più: dovrebbero essere lager infernali, così da dissuaderli dall’imbarcarsi verso l’Italia.
I Cpr nascono nel 1998 e sono una creazione di sinistra, istituiti con la legge sull’immigrazione firmata dal governo Prodi e dall’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, che però i Centri di Permanenza Temporanea, precursori proprio dei Cpr. Nell’immagine simbolo del servizio, girato nel Cpr di Gradisca d’Isonzo, si vede un migrante ferito alla schiena riportato in camerata da alcuni agenti. L’immagine vede l’uomo sanguinante e a petto nudo. Come chiarito però a Il Giornale da fonti del Viminale, l’immagine è l’episodio terminale di una giornata di violenze andata in scena nel centro lo scorso 20 aprile.
Cosa è successo nel Cpr di Gradisca d’Isonzo, al centro del servizio di Piazza Pulita su La7? Come sottolineato da fonti del Viminale a Il Giornale, Haddad Hammami, marocchino 26enne in Italia dal 2021, avrebbe appiccato un incendio con altri migranti. “Quel giorno alcuni dei reclusi avevano appiccato un incendio nelle stanze del centro e lui oltre ad alimentarlo bloccava gli operatori che tentavano di raggiungere gli estintori e spegnere l’incendio. Mentre le fiamme si facevano minacciose, quel migrante colpiva gli agenti con un pezzo di ferro e i suoi compagni lanciavano pezzi di vetro e altri oggetti contundenti”.
Secondo la testimonianza, “A quel punto gli agenti hanno dovuto scontrarsi con i reclusi, sfondare il blocco e spegnere l’incendio”. Un altro retroscena riguarda i precedenti dell’uomo, Haddad Hammami, indagato per furto aggravato, porto d’armi, danneggiamento, possesso di stupefacenti e fabbricazione di documenti falsi. “Senza contare il sequestro di un pacco a lui destinato contenente sostanze stupefacenti”, spiega ancora la fonte a Il Giornale. Stessi precedenti per gli altri due protagonisti dell’inchiesta di La7.
Da anni, questi centri sono nel mirino degli immigrati, sotto la regia di ONG eversive e centri sociali locali che invitano i clandestini ad incendiare i centri per fuggire.
Centri sociali locali che hanno collegamenti con uno dei partiti frattaglie inglobato nella grande ammucchiata di centrosinistra.
Eversione.
Le espulsioni vanno militarizzate: appena presi vanno caricati in manette su aerei verso una base affittata in Africa. Israele lo fa con l’Uganda.
In un mondo normale i clandestini non dovrebbero avere diritti, tranne quello di tornare a casa propria. E non dovrebbero esistere cellulari in quelle che dovrebbero essere vere prigioni. Né finti giornalisti che si inventano discriminazioni che, purtroppo, non ci sono mai state.
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