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STUPRO MILANO CENTRALE, MAROCCHINO «COMPIACIUTO DI AVERLA STUPRATA»
MAGGIO 1, 2023
Questo stupro è tutta responsabilità della Meloni. Entrato due mesi fa dal confine sguarnito con la Slovenia:
Nell’ordinanza di convalida, invece, il gip Patrizia Nobile ritiene totalmente attendibile la versione della vittima aggiungendo nuovi particolari alla storia della donna che comincia quando, un paio di settimane fa, arrivò a Milano da Oslo dopo che i due figli erano stati affidati a una comunità a causa dei suoi problemi di depressione. Ospite per una decina di giorni di amici, giovedì è entrata in stazione con enorme anticipo sul treno che intorno alle 6 le avrebbe fatto raggiungere i parenti a Parigi. Alle 2 circa ha incontrato il connazionale che l’ha convinta a seguirlo nei giardini di Piazza Luigi di Savoia dove sono cominciate le violenze ripetute fin dentro un ascensore della stazione dove i due sono tornati intorno alle 5. Tra il primo racconto ai sanitari e la querela depositata alla Polizia ci sono differenze che approfondirà il pm Alessia Menegazzo del pool guidato dall’aggiunto Letizia Mannella. Discrasie su «aspetti marginali» che non riducono, scrive Nobile, l’attendibilità della donna e che possono essere ricollegate a una confusione mentale legata anche allo choc che ha subito o al «timore di essere ingiustamente giudicata».
Ci sono i video, però, a confermare il «contesto di totale sopraffazione di una donna» costretta alle violenze con «crudele e impietosa ostinazione» mentre respinge ripetutamente lo stupratore, «piange, si accovaccia a terra» e viene picchiata. L’immigrato resta a San Vittore perché potrebbe fare altre violenze a causa di una «personalità priva di freni inibitori, violenta e senza alcuna capacità di revisione critica e resipiscenza», tanto che non ha esitato a «screditare ingiustamente la vittima». Ed è compiaciuto dal suo gesto.
Nell’ordinanza di convalida, invece, il gip Patrizia Nobile ritiene totalmente attendibile la versione della vittima aggiungendo nuovi particolari alla storia della donna che comincia quando, un paio di settimane fa, arrivò a Milano da Oslo dopo che i due figli erano stati affidati a una comunità a causa dei suoi problemi di depressione. Ospite per una decina di giorni di amici, giovedì è entrata in stazione con enorme anticipo sul treno che intorno alle 6 le avrebbe fatto raggiungere i parenti a Parigi. Alle 2 circa ha incontrato il connazionale che l’ha convinta a seguirlo nei giardini di Piazza Luigi di Savoia dove sono cominciate le violenze ripetute fin dentro un ascensore della stazione dove i due sono tornati intorno alle 5. Tra il primo racconto ai sanitari e la querela depositata alla Polizia ci sono differenze che approfondirà il pm Alessia Menegazzo del pool guidato dall’aggiunto Letizia Mannella. Discrasie su «aspetti marginali» che non riducono, scrive Nobile, l’attendibilità della donna e che possono essere ricollegate a una confusione mentale legata anche allo choc che ha subito o al «timore di essere ingiustamente giudicata».
Ci sono i video, però, a confermare il «contesto di totale sopraffazione di una donna» costretta alle violenze con «crudele e impietosa ostinazione» mentre respinge ripetutamente lo stupratore, «piange, si accovaccia a terra» e viene picchiata. L’immigrato resta a San Vittore perché potrebbe fare altre violenze a causa di una «personalità priva di freni inibitori, violenta e senza alcuna capacità di revisione critica e resipiscenza», tanto che non ha esitato a «screditare ingiustamente la vittima». Ed è compiaciuto dal suo gesto.
Siamo atrocissimamente irresponsabili.
A tutto deve pensare l’impero.
Nessuno propone di schierare l’Esercito Italiano da Fusine a Muggia affinché pattugli e costruisca recinzioni, barriere e muri.
Gli orchi invasori devono essere riportati nella Venezia Giulia occupata dagli slavi.
200/300 orchi invasori al giorno è una cifra spaventosa.
In un anno, il Sacro Confine Orientale della Madrepatria è violato da, come minimo, 70 mila orchi invasori.
Grazie per la preziosa testimonianza, Marino Danielis.