LA STORIA DEL PARROCO TROVATO A LETTO CON 2 PROFUGHI
Cinquanta dei 141 clandestini della Gregoretti che Salvini non è riuscito a sbolognare ad altri Paesi Ue saranno ospitati dalle strutture dei vescovi, in Italia:
Le stesse case e strutture che non sono disponibili per i senzacasa italiani.
Ma è solo business, o c’è qualcosa di più perverso, in questa smania di accoglienza? Pensate alla storia di don X, che nella sua chiesa gestiva una sorta di centro di accoglienza. ‘Informale’, come si dice in questi casi.
Quando i soccorritori arrivarono sul posto, trovarono un immigrato, lo stesso che aveva chiamato il 118, urlava che il parroco era incosciente nel suo letto. Lo straniero era in mutande in mezzo alla strada, barcollante, che continuava a bussare alla porta dell’abitazione del sacerdote.
Uscendo dall’abitazione infatti l’uomo aveva chiuso la porta e i soccorritori per poter entrare dovettero chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e, non sapendo cosa fosse accaduto dentro la casa, anche i carabinieri.
I vigili del fuoco fecero irruzione nell’appartamento scoprendo il prete, pure lui in mutande, a letto con un altro immigrato seminudo.
La reazione del prete, contrariato per l’interruzione, fu di mandare a quel paese i soccorritori.
In seguito si scoprì che uno dei due stranieri, pluripregiudicato, era già stato colpito da un decreto di espulsione.
La storia del “festino” nella casa del sacerdote, parroco ad Imperia, si aggiunse ad altri episodi “poco chiari” che riguardavano e riguardano la Diocesi di Albenga e Imperia con preti che scappano con la cassa, altri condannati per pedofilia o allontanati per lo stesso motivo.
Quando vedete un prete, un vescovo o anche ‘lui’ parlare con tanta ‘passione’ dei ‘profughi’, immaginateli a letto, mezzi nudi. Con i loro ‘profughi’.
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