sabato 31 agosto 2019

SENZA SALVINI È ASSALTO ISLAMICO A TRIESTE: 106 CLANDESTINI SFONDANO FRONTIERA




SENZA SALVINI È ASSALTO ISLAMICO A TRIESTE: 106 CLANDESTINI SFONDANO FRONTIERA




Si è sparsa la voce dell’arrivo del Pd al governo. Dopo i 55 clandestini rintracciati ieri a Trieste – tutti musulmani e maschi – nuovo assalto alla frontiera orientale.Gli agenti del Commissariato di San Sabba di Trieste, della Polizia di Frontiera e i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno rintracciato oggi 51 clandestini tra San Dorligo della Valle (Trieste) e via Caboto (Trieste).
Gli immigrati, provenienti dal Pakistan, sono stati divisi in tre gruppi e portati alla Caserma di Fernetti, presso gli Uffici della Polmare al Porto e in Questura. Tutti hanno richiesto la protezione internazionale.
Perché un pakistano può anche solo chiedere asilo in Italia?
In Bosnia-Erzegovina dall’inizio dell’anno sono arrivati 21 mila clandestini. Un’orda islamica che preme ai confini europei e pianifica la marcia verso l’Italia.
“Nei primi sette mesi il numero dei migranti entrati nel Paese è risultato superiore rispetto all’intero scorso anno”, ha detto Nermin Kljajic, ministro dell’Interno del cantone Unsko-Sanski, la regione nel nordovest della Bosnia-Erzegovina al confine con la Croazia dove si concentra la grande maggioranza dei migranti in arrivo, il cui obiettivo è proseguire il viaggio verso i Paesi occidentali della Ue. Per lo più, ha precisato Kljajic citato dai media locali, si tratta di afghani, pachistani e marocchini. Tutti i centri di accoglienza sono pieni, e migliaia di immigrati restano in giro a bivaccare in rifugi occasionali e di fortuna.
Secondo Kljajic, la situazione peggiora di giorno in giorno, anche per i crescenti problemi di approvvigionamenti di cibo e medicinali, e per le frequenti proteste della popolazione locale che denuncia furti e soprusi da parte dei migranti che non trovano sistemazione nei centri di accoglienza.
Intanto, il governo della Slovenia ha annunciato la costruzione di un “nuovo muro anti-clandestini” al suo confine meridionale con la Croazia. Ma ha protestato quando Salvini aveva annunciato l’intenzione di erigerne uno simile al nostro confine artificiale con loro.
Il ministero dell’Interno sloveno ha infatti comunicato l’erezione di uno sbarramento di filo spinato di 40 km, che correrà lungo la frontiera con la Croazia. Già nel 2015 le autorità slovene avevano provveduto a blindare tale striscia di terra, mettendo su una barriera di 180 km che sarà prolungato fino a 220 chilometri.
“Se facessimo noi cose del genere ci arresterebbero”. Loro, invece, “ci provano” senza farsi grossi problemi. A parlare in anonimato è un agente italiano impegnato al fronte di Ventimiglia. Parigi dal 2015 ha sospeso l’accordo di Schengen, ripristinando i controlli in ingresso e superando il limite di due anni imposto dai trattati Ue.


“La costruzione di una nuova barriera di filo spinato renderà il nostro Paese maggiormente protetto dalle infiltrazioni di immigrati clandestini disposti ad avventurarsi lungo la rotta balcanica pur di giungere in uno Stato Ue”. La portavoce del dicastero dell’Interno ha poi affermato che la messa a punto di un ulteriore argine ai flussi migratori incontrollati sarebbe stata imposta dai “dati allarmanti” sugli ingressi in Slovenia di stranieri irregolari avvenuti negli scorsi mesi. In base alle statistiche realizzate dalle autorità, lo scorso luglio sarebbe stato appunto caratterizzato da un “picco” di arrivi di clandestini in territorio sloveno, in quanto sarebbero riusciti a varcare i confini nazionali “migliaia di soggetti provenienti da Algeria, Afghanistan, Bangladesh, Marocco e Pakistan”.


Il rafforzamento delle difese anti-immigrati avverrà “nella massima segretezza”. L’esecutivo di Lubiana non ha infatti fornito dettagli né sulla località di confine in cui inizieranno i lavori né sui tempi di realizzazione del progetto. Tuttavia, secondo indiscrezioni diffuse dall’emittente nazionale POP TV e dall’agenzia di stampa Reuters, la costruzione del nuovo muro comincerà in una zona compresa tra i villaggi di Zilje e Zunici, nel sud della Slovenia.
In base a un sondaggio condotto dalla stessa POP TV all’indomani delle dichiarazioni della Likar, il piano governativo diretto a blindare i confini contro gli ingressi di clandestini sarebbe appoggiato dalla “quasi totalità” dei cittadini. Netta contrarietà all’opera è stata invece manifestata nel frattempo dalle ong che hanno promesso di organizzare cortei di dissenso e di condurre “incursioni” proprio nei pressi dei cantieri per la costruzione dello sbarramento.
Si potrebbe iniziare a sparare contro i trafficanti delle ong. Lo fanno perché sanno di essere impuniti.
La Slovenia finge di collaborare e, intanto, ci sbologna decine di clandestini al giorno: serve il muro.


Il segretario generale provinciale Fsp Polizia di Stato, Edoardo Alessio: “Bisogna assolutamente responsabilizzare la Slovenia a un maggior controllo del suo territorio, solo così si potrà avere una maggiore tutela da questo fenomeno migratorio che dovrebbe, nel caso della rotta balcanica, avere come maggior protagonista la Slovenia confinaria con paesi non firmatari di Scenghen”.
“Quando mi hanno fermato in Italia mi hanno portato in Questura e mi hanno preso le impronte digitali. In Slovenia non l’hanno fatto”. A parlare è un clandestino pakistano giunto a Trieste dopo aver attraversato l’Asia prima e la rotta balcanica poi, durante un’intervista televisiva andata in onda nei giorni scorsi.



“Auspichiamo anche un intervento del Governo diretto a un aumento del personale delle forze di Polizia (non bastano i promessi 49 agenti da qui a aprile 2020) per vigilare il territorio e sopratutto una ferrea linea diplomatica che costringa la Slovenia a una vigilanza capillare e determinata dei suoi confini; infatti, ci viene difficile credere che tutta questa gente, attraversando un paese intero non sia vista e fermata da nessuno durante il transito verso i confini italiani”.
Nei campi per clandestini in Bosnia ci sarebbero, secondo fonti della polizia slovena, almeno 10 mila persone pronte a partire verso l’Italia. Il continuo flusso di clandestini è, sempre secondo fonti di polizia della vicina repubblica, in aumento.

Serve Salvini. E serve il muro.






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