giovedì 1 agosto 2019

I MEDIA NON VOGLIONO SENTIRE PARLARE DI BIBBIANO: ATTACCO A VOX




I MEDIA NON VOGLIONO SENTIRE PARLARE DI BIBBIANO: ATTACCO A VOX



La domanda è: perché media che hanno dietro imperi finanziari e grandi speculatori hanno paura di Vox?
La molto educata giornalista de La Stampa:
“Allora ?” è il nuovo tormentone della “guerriglia culturale” di Vox&Co @nadiaferrigo https://www.lastampa.it/cronaca/2019/07/18/news/allora-bibbiano-e-il-nuovo-tormentone-della-guerriglia-culturale-di-vox-co-1.37102944 





Su VoxNews, Il primato nazionale e una galassia di siti e pagine Facebook vomitano ogni giorno tonnellate di ignoranza, odio e fake news. Dei bambini, gliene frega meno di niente. Su @LaStampa https://www.lastampa.it/cronaca/2019/07/18/news/allora-bibbiano-e-il-nuovo-tormentone-della-guerriglia-culturale-di-vox-co-1.37102944 





E’ il secondo attacco che riceviamo dal Gruppo Espresso sulla questione Bibbiano. Almeno quelli che ci hanno segnalato.

Questo è quanto scriveva La Stampa solo tre anni fa, elogiando tutti gli indagati oggi implicati nello scandalo Bibbiano:
C’è un posto in Italia dove la lotta alla pedofilia è una priorità assoluta. E i risultati si vedono. È un fazzoletto di terra in provincia di Reggio Emilia dove gli otto comuni della Val d’Enza – 62mila abitanti, 12mila minorenni, 1900 in carico ai servizi , 31 seguiti per abusi sessuali – hanno costituito un’Unione guidata dal sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, per tutelare i minori. E magari cambiare anche la testa di chi non vede il problema. «Abbiamo fatto rete e lavoriamo con operatori specializzati capaci di dare risposte rapide. La variabile tempo è decisiva», dice Carletti. È seduto di fianco al medico legale Maria Stella D’Andrea e all’assistente sociale Federica Anghinolfi. «Noi la volontà politica l’abbiamo avuta. E nonostante i tagli abbiamo anche trovato i soldi». Come li hanno spesi? Facendo formazione sugli operatori per renderli in grado di leggere in anticipo i segnali di malessere, spesso aspecifici, dei bambini, rivalutando la figura dell’assistente sociale, lavorando con gli ospedali e con le scuole e appoggiando in modo esplicito le vittime della violenza. Ad esempio costituendosi parte civile in un processo contro una madre che faceva prostituire la figlia dodicenne. Favoloso. Ma i soldi? «Abbiamo cercato di ricorrere meno alle comunità (che pure sono fondamentali) dove per seguire un bambino servono 50mila euro l’anno. E abbiamo incentivato il ricorso agli affidi, che costano molto meno». Le idee. Un piano capillare. La professionalità degli operatori. «Per noi è decisiva la riumanizzazione delle vittime. E per questo servono empatia e competenze specifiche. Ma sa quanti sono i corsi di laurea, a medicina o a psicologia, che prevedono la materia: “vittime di violenza”? Zero», dice Maria Stella D’Andrea, che chiede al governo interventi non solo teorici.
La legge di Stabilità del 2016 ha previsto, ad esempio, un “percorso di tutela delle vittime di violenza” rimandando a un decreto della presidenza del consiglio la definizione delle linee guida. Ma il decreto non è mai arrivato. E anche se arrivasse ci sarebbe la garanzia della sua applicazione? Dubbio legittimo. «Dal 2001 la legge prevede l’obbligo per il sistema sanitario di mettere a disposizione delle vittime uno psicoterapeuta. Ma, mancando i soldi e mancando una visione, mancano anche gli psicoterapeuti. Però tutti zitti. In questo Paese è ancora troppo forte l’idea della famiglia patriarcale padrona dei figli», dice Anghinolfi. Così in provincia di Reggio insistono con il fai da te. E a settembre, grazie anche alla consulenza del centro studi Hansel e Gretel di Torino, apriranno un Centro di Riferimento per minori che garantirà formazione, tutela, ascolto e assistenza. Venite qui, vi diamo una mano. Il sistema? Lo chiamano “riciclo delle emozioni”. Come se i bambini finissero dentro una lavatrice sana e cominciassero a lavarsi dentro. Ora, il modello degli otto comuni dell’Unione Val d’Enza è lì, basta allungare una mano e prenderlo. Interessa?

La Anghinolfi è l’indagata che inventandosi false accuse toglieva i bambini ai genitori per darli alle coppie gay di sua conoscenza.
Ora, sinceramente, da voi de La Stampa non prendiamo lezioni. Parlateci Di Bibbiano.
Ps. Invitiamo la gentile Nadia Ferrigo, che noi tratteremo sempre con educazione nonostante il suo tono, ad indicare una notizia falsa da noi pubblicata su Bibbiano (o anche su altri temi).
L’informazione non è tale se è ammaestrata. Vox è un animale selvaggio. Non fatevi mai addomesticare. E leggete di tutto.
Sproporzionato numero di affidi in provincia di Reggio Emilia (Bibbiano), ma anche altre province in Emilia Romagna come Rimini la percentuale è piuttosto sospetta.


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