domenica 23 ottobre 2022

 GLI ISLAMICI FESTEGGIANO LA MORTE DI CRISTIAN, UN ITALIANO IN MENO.




BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, PIEMONTE

IL CORPO DI CRISTIAN SPAPPOLATO DALLA GANG DI 15 IMMIGRATI: “ABBIAMO MASSACRATO L’ITALIANO”

OTTOBRE 22, 2022







Il fegato spappolato, così come la milza. E poi i lividi, ormai neri, dovuti ai colpi inferti con una spranga che hanno causato due emorragie interne. E ancora i pugni al volto e una mano tumefatta, segno che forse Cristian prima di cadere a terra ha tentato di difendersi.

Una mattanza la fine di Cristian. Ed è davvero incredibile che ancora non vi siano state ritorsioni contro moldavi e marocchini nella zona. Un grande segno di civiltà…


Questi elementi si aggiungeranno alle conferme che arriveranno dall’autopsia che si è svolta sul corpo di Cristian Martinelli, il 35enne picchiato fino alla morte venerdì scorso a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. L’esame, disposto dalla Procura di Vercelli è stato svolto ieri mattina all’ospedale di Alessandria dai medici legali arrivati da Pavia. Anche per questo, già domani mattina il corpo del 35enne potrebbe essere restituito ai familiari. Il nullaosta consentirebbe loro di riavere a casa Cristian per i funerali e potergli così dare l’ultimo saluto. Intanto già domani potrebbero essere iscritti nuovi indagati per l’omicidio.

Le indagini, portate avanti dai carabinieri di Alessandria e che proseguono nel più stretto riserbo, stanno stringendo il cerchio attorno alle persone che una settimana fa si sarebbero macchiate dell’aggressione diventata poi omicidio.

Il resto della gang di immigrati che venerdì insieme con Nicolae Capstrimb, moldavo di 20 anni, avrebbe aggredito e picchiato il 35enne morto poi dopo due giorni di agonia in un letto di ospedale nel reparto di rianimazione ad Alessandria. Il 20enne resta intanto in carcere a Vercelli su disposizione del giudice. Ha risposto alle domande durante l’interrogatorio di garanzia e ha fornito la sua versione dei fatti, senza fare però i nomi degli altri immigrati presenti al pestaggio. Secondo i testimoni la baby gang, conosciuta come «Iron hands», composta almeno da una quindicina di immigrati di seconda generazione, minorenni e maggiorenni, quasi tutti della città o abitanti nelle frazioni. Marocchini e moldavi.

Tra questi anche una ragazza con cittadinanza italiana e il suo fidanzato. Sarebbero loro due a guidare, istigare gli altri e a scegliere le potenziali vittime a cui sottrarre cellulari e altri oggetti. Come accaduto a Cristian a cui erano stati sottratti gli occhiali da sole di Versace indossati poi dal giovane arrestato con l’accusa di omicidio. Il 35enne, che avrebbe compiuto gli anni proprio lunedì, era arrivato in stazione da Morano, nel Vercellese, dove viveva con la famiglia, per andare a fare una visita di controllo.

«Aveva avuto qualche problema di droga in passato — raccontano alcuni giovani seduti sulle panchine che circondano la stazione, così come anche la sorella Valentina —. Ma ne era uscito e stava prendendo in mani la sua vita. Ma ora era a posto. Era una persona buona. Non meritava di morire così. E chi è stato deve pagare. Soprattutto perché si vantavano di essere stati loro gli artefici di quella aggressione. Lo hanno detto a tutti. Almeno fino a domenica mattina quando poi hanno scoperto che Cristian non c’era più».


















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