PROCURA CHIEDE RINVIO A GIUDIZIO ONG OPEN ARMS: “HA IMPOSTO SBARCO ALL’ITALIA”, TERRORISMO UMANITARIO
GENNAIO 29, 2021
Si tratta della ong spagnola per il cui blocco Salvini sta per essere processato a Palermo. Se loro sono trafficanti, bloccarli che reato sarebbe?
E’ stato depositato appello contro la sentenza di non luogo a procedere nei confronti del comandante della ong
spagnola Pro Activa Open Arms, Marc Reig Creus ed Ana Isabel Montes Mier, capo missione.La Procura iblea chiede nuovamente che i due vengano rinviati a giudizio, appellandosi alla sentenza con la quale il 4 novembre del 2020 il giudice per le
indagini preliminari li aveva prosciolti per fatti che risalgono a marzo 2018.
La tesi della Procura, che a luglio del 2019 ne chiese il rinvio a giudizio, si basava sul fatto che gli indagati
avrebbero imposto all’Italia lo sbarco dei migranti soccorsi senza rispondere alle sollecitazione di Mrcc Italia e del
loro paese di bandiera, la Spagna, che diceva loro di chiedere approdo a Malta. Da Malta allora venne concessa
l’evacuazione medica solo per tre migranti. Lo Stato italiano, secondo la Procura iblea, diventava vittima di
violenza privata nalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso il dirigente del
dipartimento delle Liberta’ civili e immigrazione del Viminale.
A determinare la scelta processuale, le immagini delle videocamere ‘go pro’; in cui, appena raggiunto il natante in
difcolta’, emergerebbe che i soccorritori della ong spagnola avessero detto: “we go to Italy”, “andiamo in Italia”.
Dopo la sentenza di non luogo a procedere, la Open Arms, a commento, sosteneva di essere intervenuta su richiesta
delle autorita’ italiane per soccorrere 218 persone, che dopo una evacuazione urgente di alcune migranti in precarie
condizioni di salute persone vennero condotte a Pozzallo. La ong spagnola ha sempre sostenuto che tutte le fasi del
soccorso erano state gestite “dietro costante interlocuzione con le autorita’ italiane”.
“Adesso vi portiamo in Italia”: video incastra Open Arms, chiesto il processo
Dopo l’evacuazione medica e mentre l’equipaggio attendeva l’assegnazione del cosiddetto ‘pos’, place of safety,
comunemente detto ‘porto sicuro’ dove sbarcare i migranti, dalle autorita’ italiane era giunto invito alla Open Arms
“a cedere le redini delle operazioni di soccorso alla sedicente guardia costiera libica”. Al riuto di Open Arms,
secondo cui “nessun porto libico puo’ essere considerato sicuro”, venne appunto contestato di avere disatteso “le
indicazioni delle autorita’ italiane” e non aver richiesto indicazione di un pos a Malta, proseguendo invece la
navigazione verso Pozzallo. La sentenza di non luogo a procedere dello scorso novembre riteneva che non
sussistesse il fatto per il reato di violenza privata, e non punibile il reato di favoreggiamento perche’ dovuto allo
stato di necessita’.
Non fa una piega. Le ong sono sono al servizio di potentati che usano i clandestini come armi contro i Paesi sovrani. L’obiettivo di quelli che qualcuno definisce “terroristi umanitari” è sempre stato politico:
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