sabato 30 gennaio 2021

 BOLOGNA, BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI

TUNISINI SBARCATI DA LAMORGESE CIRCONDANO E PESTANO POLIZIOTTI: “NON CI POTETE ARRESTARE”

GENNAIO 29, 2021


























Un controllo di polizia si è trasformato in una brutale aggressione: un poliziotto è finito in ospedale con 20 giorni di prognosi. È accaduto ieri a Bologna.

Durante un controllo ad un tunisino, già noto alle forze dell’ordine e con un divieto di dimora nella città, prima questi ha tentato la fuga spintonando i poliziotti, danneggiando taxi ed auto in sosta. Poi, una volta bloccato dagli agenti, mentre si dimenava, urlando e opponendo resistenza, un gruppo di suoi connazionali ha accerchiato i poliziotti cercando di impedire l’arresto con la violenza. Scatenando un pestaggio ai danni degli agenti.

Uno dei tunisini ha rotto una bottiglia di vetro, usandola per aggredire i poliziotti. All’arrivo di altri equipaggi in ausilio ai poliziotti, alcuni tunisini sono riusciti a fuggire mentre due di loro sono stati arrestati con l’accusa di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.

Sulla vicenda è intervenuta il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, dopo averli traghettati in Italia e sparpagliati in tutte le città con ridicoli fogli di via, ha avuto l’ardire di esprimere “vicinanza e solidarietà agli agenti della Polizia di Stato aggrediti”, ha giudicato inoltre “Inaccettabile qualsiasi minaccia e violenza nei confronti di chi opera quotidianamente con dedizione e sacrificio per tutelare la sicurezza dei cittadini e delle nostre città”.

Maggiori tutele ed equipaggiamenti invece è la richiesta dei sindacati di polizia ai quali, la solidarietà non basta. “Bene la vicinanza di Lamorgese per la brutale aggressione subita dai nostri colleghi a Bologna, ma ciò che serve non sono le parole, bensì mezzi e maggiori tutele”, dice invece Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia, “Ostacolare un arresto è un reato, così come lo è aggredire chi in quel momento rappresenta la legge. La professionalità dei colleghi, a cui va la nostra solidarietà, ha scongiurato conseguenze peggiori. Ci auguriamo che gli arrestati non siano rimessi in libertà già da stasera. Senza pena certa – conclude – non si fa altro che legittimare condotte di questo tipo che ci porteranno alla deriva, siamo sempre più in balia dei criminali e loro questo lo sanno”.

Il fenomeno delle aggressioni non si arresta, anzi è sempre in costante crescita, come, rilevano i dati preoccupanti dell’osservatorio ‘Sbirri Pikkiati’ di Asaps, secondo i quali nei primi sei mesi dello scorso anno, le aggressioni su strada, nei confronti degli uomini in divisa, sono aumentate del 20,6%, nonostante il lockdown. Di questi attacchi alle forze dell’ordine, sempre secondo quanto registra l’osservatorio, il 40% vede come responsabili cittadini stranieri. Uno dei casi nella foto in alto.









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