IL CAPO BANDA DI RAPINATORI ROM CON UN PATRIMONIO DI 2,5 MLN: RUBAVA FINGENDOSI CARABINIERE
Due vicende che vedono protagonisti immigrati.
Un rom (zingaro) fingendosi carabiniere (già si fingono italiani) ha derubato vari anziani. E’ ricchissimo: gli cui sono stati sequestrati vari immobili. E una banda di albanesi che faceva razzia nelle abitazioni.
Dopo l’arresto avvenuto quattro anni fa i carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Pavia hanno sequestrato un appartamento di Finale Ligure ad Alessandro Derossi, 58 anni, residente ad Asti. E’ accusato di associazione a delinquere con altri indagati nell’operazione «Fake Police». Si fingeva carabiniere per poi rapinare persone anziane. Per gli investigatori De Rossi era il capo di una banda composta da soggetti di etnia sinti che agiva soprattutto nelle province di Pavia, Piacenza, Brescia e Bergamo compiendo numerose rapine in ville ed in abitazione. A De Rossi il Tribunale di Torino ha notificato il sequestro di dodici immobili e diversi terreni. Oltre all’abitazione di Finale Ligure sono finite sotto sequestro anche ville di lusso nell’Alessandrino, nel Pavese e nell’Astigiano per circa 2,5 milioni di euro.
A Tortona
Sgominata una banda di ladri che aveva messo a segno decine di furti nel Tortonese, in Lombardia e in Piemonte. Cinque gli arrestati, 40 militari impegnati per eseguire gli ordini di carcerazione emessi dal gip di Asti. L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri di Tortona, con la collaborazione dei colleghi di Asti, Cuneo e Pavia. Gli arrestati, tra i 21 e i 33 anni, sono di nazionalità albanese e con precedenti specifici: 3 sono stati condotti nelle carceri di Cuneo, Asti e Pavia, mentre 2 sono agli arresti domiciliari. Devono rispondere di furto in abitazione pluriaggravato e ricettazione. Oltre 13 mesi di indagini, centinaia i servizi di pedinamento dei carabinieri del nucleo operativo tortonese e dei colleghi delle stazioni di Sale e Castelnuovo Scrivia.
Le indagini hanno avuto inizio nell’agosto dello scorso anno, quando la banda aveva colpito a Sale: all’interno di un’azienda si era impossessata di diversi attrezzi agricoli, tagliaerba, saldatrici e di un’auto parcheggiata dentro il capannone. Grazie alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze di alcuni cittadini che avevano segnalato la presenza di un’auto sospetta, i carabinieri erano riusciti a ricostruire la via di fuga seguita dai ladri. Le indagini hanno portato a una banda che aveva come base Asti. Spesso, i malviventi rubavano anche gli automezzi delle vittime, che utilizzavano per trasportare la refurtiva e fare rientro ad Asti, lasciandoli poi nei parcheggi di centri commerciali.
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