ONG VIOLA SUBITO IL DECRETO, MELONI PRESA A SCHIAFFI DAGLI SCAFISTI
GENNAIO 3, 2023
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Le ong se ne fregano. Del resto, quando c’è un governo che ti appalta i porti e si mette a novanta gradi, perché non approfittarne?
Del resto, i primi a violare i propri decreti sono proprio i grulli al governo:
Ong, la Geo Barents fa già la furbetta, evidentemente intenzionata a violare il decreto del governo. Così, mentre si dirige a Taranto, decide di deviare la sua rotta e di raccogliere un messaggio diramato da Alarm Phone e di fermarsi per un ulteriore soccorso, il terzo, venendo meno a quanto le nuove norme dettano in materia di tempistiche e dinamiche dei soccorsi. E non sarebbe l’unica disobbedienza in atto: la Ong, infatti, starebbe tergiversando anche sull’inoltro delle domande d’asilo allo Stato di bandiera.
Proprio ieri il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge sui migranti, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 28 dicembre, che contiene disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori, con regole più stringenti anche per le Ong e i soccorsi in mare. Il provvedimento, pubblicato anche in Gazzetta ufficiale, è entrato in vigore oggi, 3 gennaio, con decorrenza dalla mezzanotte. Ed è proprio per la giornata di domani che è previsto l’arrivo a Taranto della nave Geo Barents, con 85 migranti soccorsi e recuperati nel Mediterraneo centrale.
Ebbene, la Geo Barents è la prima imbarcazione di un Ong chiamata a rispettare le nuove disposizioni del governo, eppure all’orizzonte si configurano già recriminazioni e disobbedienze da parte dell’equipaggio. Non per niente, come sottolinea in queste ore anche Il Giornale, «la nave ha modificato la sua rotta in direzione di Taranto per tentare un terzo intervento su segnalazione di Alarm Phone. Ma, dopo aver effettuato il pattugliamento nella zona indicata, ha ripreso la navigazione verso il porto assegnato. Questo tentativo è avvenuto a porto già assegnato e senza che sia stato chiesto dalle autorità italiane».
Insomma, per dirlo fuori dalle righe, stando alle nuove direttive si configura una violazione, anche se non è stata portata a compimento. Non solo. Come detto, sono diverse le problematiche che la nave Ong prospetta già di voler affrontare e risolvere a modo suo, ossia in deroga al decreto. In particolare, la Geo Barents sembra intenzionata a voler eludere quanto stabilito sull’espletazione a bordo delle pratiche di richiesta di asilo politico. Il nuovo decreto prevede che le Ong che fanno richiesta di porto in Italia debbano assolvere le domande di asilo già a bordo.
E sul punto in oggetto, la Ong ha già fatto capire, intanto, di voler temporeggiare, asserendo: «Riguardo alla necessità di chiedere di formalizzare la domanda di asilo alle persone a bordo della nave, preferiamo vedere il testo finale del decreto per poterci esprimere e valutare il da farsi». Come se quanto dispone il decreto stilato dall’esecutivo e firmato dal presidente Mattarella fosse opinabile e aggirabile. Come spiegato in apertura, infatti, il decreto è in Gazzetta ufficiale, quindi volendo la Ong ha modo e tempo di studiare le indicazioni alle quali dovrebbe attenersi. Ma queste perifrasi iniziali fanno già ampiamente capire che non avrebbe alcuna intenzione né di apprenderle, né di rispettarle. Ma di tergiversare. Per poi disattenderle?
E infatti, il team di Msf a bordo della Geo Barents, che domani mattina arriverà a Taranto, fa sapere: «Come abbiamo sempre fatto, stiamo dando ai sopravvissuti tutti i materiali dell’Unhcr per fare domanda di asilo». Peccato che il decreto preveda che le richieste debbano essere inoltrate già sulla nave allo Stato della bandiera battente. Ossia: non basta che ai migranti venga fornito il modulo per la domanda. Insomma, i dati sono chiari: la Geo Barents batte bandiera norvegese, quindi è lì che dovranno essere effettuate le richieste d’asilo prima dello sbarco in Italia. La Ong però sembra intenzionata a prescinderne…
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