La Meloni vuole tre paesi islamici dei Balcani nella Ue, così avremmo più ‘comunitari’ liberi di girare in Italia.
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Si terrà fra oggi e mercoledì l’udienza di convalida per i due cittadini kosovari arrestati ieri con l’accusa di stupro di gruppo e sequestro di persona ai danni di una turista in val Gardena. Intanto la vittima, una donna scandinava, è già rientrata in patria. Dovrà tornare in Italia per effettuare il riconoscimento dei suoi aggressori nell’ambito di un incidente probatorio.
I tre accusati avrebbero individuato la loro vittima uscendo da un locale di Selva di Val Gardena. Abbordatala e fattala salire in auto, avrebbero abusato di lei per tre volte, per tutta la notte.
Una prima volta sul veicolo. Poi a Passo Pinei, nell’hotel per il quale uno di loro lavorava da tre mesi come autista. Le telecamere della videosorveglianza li avrebbero ripresi entrare e uscire dalla struttura. Infine, dopo averla riportata a Selva, ancora uno stupro, sempre in auto.
Restituiscono una dinamica brutale e prolungata le accuse formalizzate dalla trentenne turista scandinava vittima dell’episodio. Il racconto è contenuto nella denuncia depositata giovedì mattina ai carabinieri, dopo la visita all’ospedale di Bolzano.
Il referto dei medici del San Maurizio è uno degli elementi che hanno spinto la pm Francesca Sassani a chiedere e ottenere dalla gip Elsa Vesco la custodia cautelare in carcere a carico dei tre accusati.
Si tratta di tre cittadini kosovari di 27, 26 e 22 anni. Due di loro – arrestati ieri e attualmente detenuti nel carcere di Trento dove sarà trasferito anche il terzo presunto complice – erano residenti da tempo in Italia.
La vera emergenza sono i ‘regolari’. Quelli che arrivano coi ricongiungimenti familiari e i decreti flussi.
Le scandinave sono troie per natura… Non è successo nulla io c ero!
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