FIGLIO DI IMMIGRATI DIVENTA ‘ITALIANO’ E SPEZZA GAMBA AD UN PASSANTE
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Le facciate scrostate delle case popolari. I ragazzini nei cortili. Quelli più grandi al piano di sopra che maneggiano i panetti di cocaina con i passamontagna calati sul volto. L’inquilino con il machete in mano e le fuoriserie parcheggiate in strada. Ancora droga e insulti alle forze dell’ordine, ben shakerati con la voglia di rivalsa sociale che urla dalle periferie. I videoclip di Blackbaby, trapper molto meno conosciuto di altri esponenti della sua generazione, seguono immancabilmente i clichè che hanno portato al successo artisti controversi come Baby Gang, Rondodasosa, Simba La Rue e altri. Peccato che il ventottenne brasiliano cresciuto al Giambellino abbia deciso di emulare chi ha molti più follower e seguaci di lui pure nell’arte di mettersi nei guai con la giustizia: nei giorni scorsi, è stato arrestato dagli agenti dell’Investigativa del commissariato Lorenteggio con l’accusa di aver rapinato e spaccato naso e gamba a un ventiseienne, derubato del suo monopattino poco più di un anno fa. In carcere, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, è finito anche il fratello del sudamericano, di 24 anni; il giudice ha disposto invece i domiciliari per un diciannovenne e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un altro ventiquattrenne, mentre il Tribunale per i minorenni ha disposto il collocamento in comunità per l’unico minorenne della banda. Le indagini sono scattate subito il raid, anche perché i poliziotti del commissariato sono stati i primi a soccorrere la vittima all’alba del 22 gennaio 2022 in largo Giambellino, durante un servizio notturno di controllo del territorio: portato al pronto soccorso del San Paolo dai sanitari di Areu, il ventiseienne era stato dimesso con una prognosi provvisoria di trenta giorni per le fratture di ossa nasali e perone.
Agli investigatori aveva spiegato di essere stato circondato da un gruppo di ragazzi, preso a calci e pugni e derubato di tavoletta elettrica, 300 euro in contanti e cuffie wireless. Una decina di giorni dopo, il nordafricano si era presentato negli uffici di via Primaticcio per sporgere denuncia, e in quell’occasione aveva messo a verbale di aver riconosciuto tre degli aggressori nel videoclip di una canzone pubblicata sul canale social del ventottenne. Un’informazione che si è rivelata fondamentale per incastrare Blackbaby, suo fratello e gli altri membri della gang.
Ecco l’effetto dei ricongiungimenti familiari. Per meno di due milioni di immigrati che lavoricchiano, abbiamo tre milioni di immigrati che vengono mantenuti dai contribuenti e delinquono. E poi diventano italiani.
Un governo serio abrogherebbe subito i ricongiungimenti familiari e tornerebbe allo ius sanguinis integrale.
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