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PRATO, NON RIUSCIVA A PAGARE I DEBITI: IMPRENDITORE SI SUICIDA. FDI: “È SCONFITTA DI GOVERNI INDEGNI”
FEBBRAIO 26, 2021
Ringraziate chi fece entrare i cinesi in Italia senza controlli perché, sennò, sarebbe stato ‘razzismo’.
Non riusciva più a pagare i suoi debiti. Così, nella laboriosa Prato, un imprenditore si suicida. Era il titolare di un’agenzia di viaggi. «È l’ennesima dimostrazione – commenta Fdi attraverso le parole del senatore La Pietra – di governi indegni dei suoi cittadini. Quello di Conte, che non ha messo in campo risorse adeguate. Come di quello di Draghi, ancora fermo alla spartizione di poltrone». Sicuramente, una tragedia frutto della disperazione. Un imprenditore 68enne non ce la fa più a pagare i debiti. Strangolato dalla crisi. Oppresso dalla preoccupazione di mancate risposte ai bisogni e alle difficoltà lamentate dal settore. E alla fine di un lungo calvario, prima di morire l’uomo lascia un biglietto ai suoi cari e si toglie la vita. Un dramma, quello che arriva da Carmignano (Prato), che vede l’ennesima vittima della crisi economica seguita all’emergenza sanitaria, nel titolare di un’agenzia di viaggi che ieri all’apice del tormento. Dell’angoscia. E della disperazione, ha lasciato due righe di richiesta di perdono ai suoi cari e l’ha fatta finita. Il biglietto è stato ritrovato dai carabinieri che indagano sul caso, all’interno dell’agenzia viaggi, in cui l’uomo si è tolto la vita. Dopo 25 anni di attività stroncati dal Covid. Anche se, gli inquirenti al lavoro sull’indagine, investigano anche su altre possibili cause all’origine del gesto estremo.
«Abbiamo appreso con sconcerto e grande tristezza la notizia del suicidio del titolare dell’agenzia di viaggio di Seano. Desideriamo esprimere la solidarietà dell’associazione Confesercenti di Prato alla famiglia. Si tratta di un gesto estremo che ci rattrista. E che impone una riflessione alle Istituzioni». Ad affermarlo senza se e senza ma. Senza allocutorie perifrasi diplomatiche, Simone Gori: presidente Assoviaggi Confesercenti Prato. Che, a seguito del suicidio del commerciante, ha poi anche aggiunto: «Abbiamo più volte lanciato l’allarme su come il terziario sia allo stremo, ma i nostri appelli sono stati inascoltati. D’altra parte basta fare un giro per il nostro territorio e vedere sempre più saracinesche abbassate. Siamo nel mezzo di una crisi che non risparmia quasi nessuno. E che non accenna ad esaurirsi. Si tratta dell’ennesimo atto di tristezza e disperazione. Tristezza e disperazione che purtroppo è comune a molti imprenditori del commercio nella nostra provincia. Uno stato di tristezza devastante da cui si sente di non avere scampo»…
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