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SCONTO DI PENA AL TERRORISTA ISLAMICO CHE SI ADDESTRAVA AL JIHAD: MURATORE TUNISINO DI 26 ANNI
FEBBRAIO 25, 2021
Il tipico migrante regolare che paga le tasse che è ‘fratello’ di Salvini.
Si addestrava per la jihad e, per questo motivo, un muratore tunisino ventiseienne, Babhoumi Mounir, arrestato a Parma un anno fa con l’accusa di “autoaddestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale“, è stato condannato a tre anni, sei mesi e 20 giorni dal gup del Tribunale di Bologna, Domenico Truppa.
La Procura aveva chiesto quattro anni di carcere per il giovane muratore residente a Busseto e fermato nel febbraio del 2020.
Secondo gli investigatori, inoltre, il muratore tunisino ventiseienne avrebbe avuto contatti con ambienti dell’Isis, attraverso i social network e internet.
Il materiale informativo sequestrato al terrorista è stato ritenuto dalla Procura di Bologna, come si legge negli atti, “non il prodotto di una generica ed indifferente attività di informazione, bensì l”univoco’ portato di informazioni ritenuto utile al proprio successivo coinvolgimento in atti di terrorismo, dimostrato, tra l’altro, dal realizzato collegamento informatico – in ambienti riservati – con l‘organizzazione terroristica dell’Isis, che lo ha spinto ad acquisire migliaia di immagini con almeno 40 file video riferibili all’organizzazione terroristica, veicolati sul web attraverso circuiti chiusi, come Telegram, WhatsApp e Facebook, nei quali si incitavano altri islamici ad intraprendere la jihad contro gli infedeli e si esaltava la morte in nome di Allah“.
Il terrorista 26enne, che ha usufruito del rito abbreviato e quindi sconto di un terzo della pena in automatico, era stato fermato l’11 febbraio 2020 e, due giorni dopo, era stato convalidato il fermo. Il Tribunale di Bologna ha disposto la sua espulsione dal territorio nazionale una volta espiata la pena.
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