MERKEL VUOLE IL ‘PASSAPORTO VACCINALE’: “PREPARATEVI A VACCINARVI OGNI ANNO CONTRO LE VARIANTI”
FEBBRAIO 25, 2021
“Tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino” e che sia “compatibile” nei diversi paesi europei. Lo ha detto Angela Merkel, dopo il consiglio europeo informale sul Covid, incontrando la stampa a Berlino. “Ci aspettiamo che siano pronti per l’estate”, ha anche spiegato. Ma non succedera’ che non si possa viaggiare senza, ha aggiunto, “una decisione politica a riguardo non e’ stata presa”, ha sottolineato, ricordando che i bambini non possono vaccinarsi ancora contro il covid.
“Dobbiamo prepararci ad una situazione in cui dovremo vaccinarci per anni al causa delle varianti del Covid-19”: lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, citata dalla Reuters.
Quella del ‘passaporto vaccinale’ è una boiata. In Italia incostituzionale almeno fino a quando non sarà disponibile per tutti, quindi non prima della fine dell’estate. Ma, a parte questo, il vaccino protegge dalla malattia, non dal contagio. Quindi il vaccinato positivo è contagioso: ergo, mette a rischio gli altri come un non vaccinato. Fornirlo di ‘pass’ è demenziale.
E non parliamo di chi ha ricevuto solo una dose. E del fatto che ci sono varianti che aggirano il vaccino.
No al patentino vaccinale per arginare la pandemia seprima non c’è il vaccino per tutti. “Penalizzare i non vaccinati al covid con il patentino è possibile solo dopo aver messo a disposizione di tutti il vaccino; creerebbe altrimenti cittadini di serie A e serie B, soprattutto perché ad oggi il vaccino non è disponibile per tutti”.
A parlare è il costituzionalista Alfonso Celotto che, alla domanda se la scelta delle vaccinazioni per categorie è discriminatoria, all’Adnkronos risponde: “No, perché essendo i vaccini ancora non disponibili per tutti occorre fare una graduazione nel tempo. Giusto che scelga il Parlamento, dunque una scelta politica, ma comunque occorre ragionevolezza nella scelta, nel senso che vanno tutelate prima le categorie più essenziali al funzionamento del Paese, come è stato per i sanitari”.
Celotto precisa: “Se il vaccino fosse disponibile per tutti, potrebbe essere reso obbligatorio da una legge e dunque potrebbe essere sanzionato chi non lo effettua. Nel caso italiano, conseguenze sfavorevoli ai non vaccinati possono essere predisposte a condizione che ci siano vaccini per l’intera popolazione altrimenti si attiverebbe una discriminazione sulla base delle categorie predisposte dal Parlamento”.
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