“Le cose cominciano a mettersi peggio”. Roberto Burioni commenta l’ultimo bollettino che parla di 2.548 nuovi casi di coronavirus, il massimo registrato dal 24 aprile, quando l’Italia era ancora in pieno lockdown.
“Vi prego, state attenti – è l’accorato appello di Burioni – mantenete le distanze, portate le mascherine, evitate luoghi affollati al chiuso, lavatevi le mani. Il virus è lì fuori, infettivo e nocivo come nella scorsa primavera. Dipende tutto da noi”.
Non è vero che “dipende tutto da noi”: dipende da quei deficienti che hanno piazzato 90mila clandestini in centri di accoglienza diffondendoli sul territorio e che possono uscire a loro piacimento facendo “quei lavori che gli italiani non vogliono fare”: così il virus è tornato in Italia. Basti vedere il dato di oggi del Veneto: 1 contagiato su 4 in un solo centro di accoglienza!
Se i contagiati continuano ad aumentare in maniera così importante, quel 5% che finisce ricoverato in ospedale rischia di tradursi in un numero che potrebbe nuovamente mettere in crisi il sistema sanitario. E allora sì che in quel caso ripartirebbe l’incubo vissuto in primavera, scenario che si deve evitare a tutti i costi.
Ma non lo eviteremo con le frontiere spalancate.
Si può dire quel che si vuole su Burioni, ma fu l’unico virologo a non temere di dire, lo scorso febbraio, che si doveva chiudere le frontiere ai cinesi, beccandosi l’etichetta di ‘fascioleghista’ da chi abbracciava i cinesi.
Se richiudono conte che fa?Bonus rollerblade e chiede altri miliardi alla ue?
Con la vecchia balorda manderanno una flotta di rimorchiatori x trascinare qui l’africa intera?
Miserabili teste di cazzo!