L’ENORME NAVE DI MACRON CHE VUOLE PORTARCI 300 CLANDESTINI A BOTTA
L’ENORME NAVE DI MACRON CHE VUOLE PORTARCI 300 CLANDESTINI A BOTTA
L’anno scorso, tutto iniziò quando Salvini, da pochi giorni ministro, chiuse i porti alla nave Aquarius.
Ora, le due ong francesi, Sos Mediterranee e la multinazionale delle disgrazie Medici Senza Frontiere, tornano all’attacco: è in arrivo nel teatro libico con la maxi-nave Ocean Viking. Attualmente a Marsiglia per ricevere rifornimenti e ordini da Macron.
L’Ocean Viking batte bandiera norvegese e opererà con un equipaggio di 31 membri, tra cui 13 scafisti di mare SoS Mediterranee e 9 membri di Medicie senza Frontiere.
Ricordiamo che sono quelli sotto inchiesta per la nave dei veleni Aquarius. Non è sufficiente sequestrare loro le navi, le ong vanno sciolte in quanto organizzazioni criminali che usano il terrorismo umanitario contro gli Stati sovrani.
“È stato originariamente concepito per i soccorsi di massa, come una nave di risposta di emergenza e di salvataggio (ERRV)”, spiega l’Ong. Lunga ben 69,3 metri e larga 15,5 metri, è stata costruita nel 1986 con 2075 tonnellate di materiale. È poco più piccola della Aquarius (77 metri), ma potrà ospitare più di 300 clandestini.
Il natante è stato affittato da Sos Mediterranee dalla Hoyland Offshore AS ed è registrata “come nave cargo presso il Norwegian International Ship Registry (NIS)”. Batte dunque bandiera norvegese. “La velocità di punta è di 14 nodi”, spiegano le Ong ed è equipaggiata di tutto punto per missioni alla ricerca di migranti che potranno durare a lungo. Il costo? Per un giorno di navigazione le Ong chiedono 14mila euro, che comprende “il noleggio della nave, il carburante, la logistica, le attrezzature e gli equipaggi a bordo”.
“È una nave con enormi possibilità – spiegano – ma che abbiamo dovuto inventare da zero”. Sull'”immenso ponte posteriore” della Ocean Viking le Ong hanno costruito un vero e proprio ospedale galleggiante e strutture per ospitare centinaia di immigrati. Riciclando alcuni container, alcuni architetti navali hanno disegnato la soluzione poi autorizzate “dagli organismi di certificazione della nave”. E così la Viking è stata spostata dalla Norvegia alla Polonia dove un cantiere navale ha realizzato le (costose) modifiche.
Oggi la nave può vantare un riparo per uomini e uno per donne e bambini, l’ospedale di bordo, l’attrezzatura per il soccorso e soprattutto “molto spazio di stoccaggio” che permetterà “lunghi periodi in mare se mai si presentassero situazioni del genere”. Le due Ong lo dicono velatamente, ma uno dei motivi per cui si sono attrezzate “per lunghi periodi in mare” potrebbe essere quello di far fronte ai divieti di ingresso in acque italiane imposti da parte di Matteo Salvini (misura che contestano). Con un colosso del genere, Sos Mediterranee e Msf potrebbero stazionare di fronte a Lampedusa per molti giorni. Alimentando così la pressione sul governo. “Non forzeremo le acque territoriali italiane – ha detto Louise Guillaumat, direttrice delle operazioni di Sos Méditerranée – ma rifiuteremo di sbarcare le persone in Libia, nel rispetto del diritto marittimo internazionale”.A bordo poi ci sono anche una “imbarcazione di salvataggio rapido lanciata da gru (FRC SOLAS)”, due “gommoni di salvataggio rapido varate da gru (tipo RHIB)” e una barca “di salvataggio gonfiabile”. A manovrare il tutto ci penseranno tre squadre per un totale di 31 persone: un team di ricerca e salvataggio composto da 13 membri di Sos Mediterranee, una equipe medica di 9 volontari Msf (con un dottore, due infermiere, una ostetrica, un mediatore culturale e via dicendo) e 9 membri dell’equipaggio marino “dipendenti dall’armatore”. È insomma partita la sfida all’Italia. E ai suoi porti chiusi.
Più grandi sono e meglio è. Possono fare lunghi viaggi e rimanere in mare il tempo necessario. La bandiera norvegese ha un motivo: scelgono Paesi lontani dal Mediterraneo perché fuori dal raggio di sbarco.
Insomma, ad oggi abbiamo una flotta di ong franco-tedesche finanziate con capitali francesi e tedeschi (e vaticani) con l’intento di traghettare clandestini in Italia: è una dichiarazione di guerra.
Macron ha del resto chiaramente intimato all’Italia di lasciare sbarcare nei propri porti tutte le navi straniere che raccattano clandestini in Libia:
Ministro @matteosalvinimi, visto queste sue premesse, glielo chiede lei al presidente Gallico se i clandestini che traghetterà dalla Libia la nuova nave delle ONG FRANCESI SOS Med. e MSF li farà approdare e sbarcare in Corsica o a Marsiglia?
Voleva farne una politica Ue. Al tempo del Pd ci sarebbe riuscito, visto che Renzi aveva anche firmato in tal senso. Perché tutta la nostra debolezza in Europa nasce dalle politiche arrendevoli dei governi precedenti. In cambio di poltrone per i loro accoliti, quelli che ci governavano aprivano i nostri porti: Mogherini con poltrona e più clandestini per noi.
Ma i tecnici del Viminale inviati alla riunione informale sulle Migrazioni nel Mediterraneo – appendice del vertice dei ministri dell’Interno europei svoltosi ad Helsinki la settimana scorsa – hanno sventato il blitz di Macron, stoppando l’iniziativa della Francia che lavorava ad un documento comune che voleva imporre lo sbarco di tutti i clandestini in Italia. Lo fa sapere lo stesso ministero, ribadendo la richiesta di “meccanismi di distribuzione temporanea di tutti gli immigrati irregolari e rotazione dei porti sicuri di sbarco delle persone rintracciate in mare, in modo che l’accoglienza non pesi solo su Italia e Malta che rischiano così di diventare l’hot spot d’Europa”. In realtà, l’accoglienza non dovrebbe proprio esistere, e infatti l’Italia ha chiesto i rimpatri immediati dei clandestini. La Ue non vuole!
Framania voleva trasformare l’Italia nel campo profughi dell’Europa. Come era sotto Renzi, che aveva firmato:
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