sabato 3 ottobre 2020

LA BANDA DI PROFUGHI CHE SPACCIA CON IL PERMESSO UMANITARIO




Una brillante indagine condotta dalla squadra mobile della questura di Rovigo, chiusa nella mattinata di venerdì 2 ottobre, una branca della operazione lockdown, incentrata su un giro di spaccio a Rovigo che non si è fermato neppure durante il lockdown. A collaborare, il personale delle Volanti e la squadra mobile. Sono arrivate altre quattro misure cautelari. Tutto comincia il 20 febbraio, quando vengono trovati, dalla volante, alcuni ventenni in atteggiamento sospetto. Venne identificato, in questo modo, un giovane che, già sul profilo Instagram, si qualificava come “spacciatore”. E venne sequestrato un quantitativo di marijuana.

A questo punto, comincia il lavoro del personale della squadra mobile, che ascolta numerosi assuntori di stupefacenti. Una prima misura viene eseguita il 14 luglio del 2020, a carico del moldavo che si qualificava come pusher su Instagram. Le indagini, però, non finiscono qui: nello stesso giorno in cui viene eseguita la misura a carico del moldavo, vengono indagate altre due persone, ritenute collegate a lui, sottoposto all’obbligo di dimora in orario serale e notturno. Nelle abitazioni dei due, poi, venne trovata marijuana.

La mobile, partendo da questi risultati, ha poi proseguito negli accertamenti, anche sulla base della confessione del moldavo, resa nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. Emergono, quindi, altriindagati. E si arriva alla mattinata di venerdì 2 ottobre, con quattro misure cautelari e cinque perquisizioni. A carico dei quattro viene sempre disposto l’obbligo di dimora in orario serale e notturno, con contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Circa mille le cessioni ricostruite dagli investigatori. Per quanto concerne i luoghi di spaccio, i “centri” di questo secondo giro di spaccio, parallelo a quello, a Rovigo, emerso nel corso della prima fase delle indagini, sono Polesella e Villadose. I nuovi cautelati sono un 20enne, italiano di Polesella; un nigeriano ospite di un centro di accoglienza come richiedente asilo, di 24 anni; un altro 20enne di Polesella, italiano; un 21enne di Villadose, italiano. Nel corso delle perquisizioni, ha assunto la veste di indagata anche una 21enne di Rovigo, perquisita e trovata in possesso di un modico quantitativo di stupefacente.

I vari indagati non hanno collegamenti diretti tra loro, di conoscenza diretta. Sono collegati indirettamente, dalla clientela. Tirando le somme dell’indagine, gli indagati sono otto in tutto, cinque dei quali sottoposti a misura cautelare. Gli approfondimenti della squadra mobile, in particolare, hanno consentito di contestare anche cessioni di stupefacenti risalenti anche al 2008, risalenti quindi anche a prima del controllo iniziale dal quale è poi scaturita l’indagine.






























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