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IMMIGRATO DECAPITA STATUA IN CHIESA ITALIANA AL GRIDO “ALLAH AKBAR”
GENNAIO 12, 2023
In Egitto i cristiani, che erano maggioranza prima della grande migrazione araba con schiavi africani al seguito, sono ora perseguitati e uccisi. Sembra che la Chiesa italiana non ne sia consapevole e voglia replicare qui quella follia. Noi no. Sgomberare il Vaticano da questi masochisti. Via i mercanti dal Tempio.
Si è scagliato, senza motivo, pronunciando slogan islamici, poi ha colpito a pugni e calci la statua di San Bartolomeo, posta nella piazza del paesino di Tufino, in provincia di Napoli. L’effige del Santo si è frantumata in più punti, è stata decapitata, braccia e mani sono state rinvenute per terra dai cittadini e dai fedeli, ma il sacrilego, un egiziano di 27 anni che vive in zona, nessuna traccia.
L’extracomunitario è stato rintracciato il giorno dopo il 3 gennaio, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza.
Tre giorni di indagini per i carabinieri della locale stazione che hanno portato, nella giornata dell’epifania, all’individuazione dell’autore di quel gesto. L’uomo, ritenuto gravemente indiziato del reato di danneggiamento aggravato, è un egiziano già noto alle forze dell’ordine che però, finora, non ha saputo motivare il suo gesto, anche se l’ipotesi principale è che alla base dell’azione ci sia un credo religioso integralista, come in altre occasioni.
Masochismo: “Prendiamo le distanze da questo atto ignominioso verso la statua del nostro San Bartolomeo, compiuto da una persona straniera, in evidente stato confusionale. La Chiesa è madre, per cui se da una parte condanna questo atto sacrilego e chiede che venga fatta giustizia, dall’altra invoca la misericordia e il perdono per il fratello che ha sbagliato. Inoltre, seguendo la linea del nostro amato Papa Francesco, ci auguriamo che i nostri fratelli e le nostre sorelle che vengono in Italia per trovare asilo da Paesi economicamente sottosviluppati o dove c’è la guerra siano non solo accolti nella nostra comunità ma ci sia anche un reale processo di integrazione culturale e sociale, per una maggiore conoscenza e un rispetto delle diverse tradizioni religiose e dei simboli che le rappresentano”, è scritto in una delirante nota.
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