BENGALESE STUPRA BAMBINA DEL CONDOMINIO
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IMMIGRATO STUPRA BAMBINA CHE ABITA NEL SUO CONDOMINIO: “TI AMMAZZO”
LUGLIO 8, 2022
Sconto di pena per la bestia.
Nel giugno dello scorso anno un operaio di 33 anni, cittadino del Bangladesh (il suo nome e altri dettagli sono omessi per non rendere riconoscibile la vittima, dicono, in realtà per proteggere il carnefice) violentò una bambina di 12 anni, che viveva con la famiglia nel suo stesso condominio di Isola Vicentina, minacciandola di non dire nulla di quanto aveva dovuto subire altrimenti le avrebbe fatto ancora del male.
Il gup ha inoltre applicato all’operaio il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori e il divieto di svolgere lavori che prevedano contatto abituale con minorenni per un anno dopo l’esecuzione della pena. Il 33enne, inoltre, sempre per lo stesso periodo, avrà l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti. L’imputato dovrà poi risarcire in sede civile i genitori della dodicenne che nel corso del procedimento si erano costituiti parte civile con l’avvocato Anna Silvia Zanini.
In base a quanto era stato ricostruito dalla procura, nel corso dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Maria Elena Pinna, l’operaio, dopo avere incontrato la dodicenne nei pressi dell’ingresso del condominio in cui abitavano, l’aveva costretta a seguirlo in uno dei garage dove poi l’ha violentata minacciandola poi di non raccontare nulla nessuno di quanto accaduto altrimenti le avrebbe fatto ancora del male. Invece l’adolescente trova la forza e il coraggio di confidarsi con un’amica, anche lei minorenne, che poi riferirà tutto alla mamma della vittima che va dai carabinieri e sporge denuncia. Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dalla procura, portano a identificare come responsabile il 33enne vicino di casa. Che viene quindi arrestato. L’inchiesta intanto procede; la dodicenne viene anche ascoltata in forma protetta nel corso di un incidente probatorio nel quale racconta con precisione e senza alcuna contraddizione quanto ha dovuto subire. Il suo racconto viene ritenuto genuino e assolutamente credibile.
Per il sostituto procuratore le prove messe insieme contro l’operaio, finito agli arresti domiciliari in una comunità in città, sono tante e univoche da chiederne il giudizio immediato. L’altro giorno, quindi, l’udienza preliminare davanti al giudice Gianesini e la condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione con la riduzione della pena grazie alla scelta del rito abbreviato.
Francesca totolo
Milano
In mezzo alla strada a torso nudo, in piena notte, un nordafricano si è messo a urlare ‘Allah akbar’ e ha danneggiato alcune auto in sosta.
Radiomobile dei carabinieri.
I soccorritori e i militari hanno avuto qualche difficoltà nel tranquillizzare l’uomo, di origine nordafricana, con problemi psichici e, sembrerebbe, anche sotto l’effetto di sostanze. Dopo essere stato calmato, un’ambulanza l’ha trasportato all’ospedale Policlinico di Milano, in codice verde.
INVECE DI SPARARGLI ADDOSSO
CERCANO DI CALMARE LA MERDA AFRICANA