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domenica 30 settembre 2018
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SETTIMANA DELL’ACCOGLIENZA: BIMBI COSTRETTI AD OSPITARE PROFUGHI IN CLASSE
SETTEMBRE 30, 2018
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La candidata alle elezioni Nicoletta Malfer indignata per l’iniziativa dell’Istituto comprensivo di Arco che si svolge in occasione della Settimana dell’Accoglienza. ”Cosa c’è dietro a tutto questo se non far passare per ‘buono’ ciò che ONG, cooperative varie, ed una ben determinata parte politica vogliono inculcare ai nostri figli?”
Ai bambini imposta la presenza dei ‘profughi’ in classe durante la “Settimana dell’accoglienza”, programmata dall’1 ottobre prossimo
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“Si sa – dice Nicoletta Malfer – sono spugne, e assorbono gli input che vengono loro proposti”. Anche il disvalore dell’immigrazione di massa. Anche l’idea perversa che noi si abbia il dovere di mantenere mezzo mondo in vacanza perenne.
“I ragazzini della prima e della quinta classe saranno coinvolti in un incontro con alcuni rifugiati richiedenti asilo”.
“Che l’informazione vada fatta, anche ai più piccoli, ci può anche stare – concede la leghista, magnanime – ma non a senso unico! Non con l’indottrinamento che, passando dalla scuola primaria, omologa il pensiero dei bambini e inevitabilmente di riflesso anche le famiglie”.
“A segnalarmi il fatto è un genitore di Arco. Un genitore preoccupato ed arrabbiato. Ai genitori della scuola – spiega Malfer – è stata inviata questa circolare in occasione della Settimana dell’accoglienza programmata dal 1 ottobre”.
“Che messaggio passa in questa serie di iniziative? Le famiglie quanto sono d’accordo con questo progetto che porta a conoscenza una sola campana?”, denuncia la candidata alle elezioni provinciali.
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“Cosa c’è dietro a tutto questo se non far passare per ‘buono’ ciò che ONG, cooperative varie, ed una ben determinata parte politica vogliono inculcare ai nostri figli?”. Il grido di denuncia lo scrive a chiare lettere: “Voglio farmi interprete del dissenso di questo genitore (e sicuramente di tanti altri)”.
E come quel genitore, che è contrario che ai suoi figli si imponga l’accoglienza, chiede alla scuola ed agli insegnanti “di insegnare le materie di loro competenza fra cui non è contemplato il ‘forgiare pensieri’. Soprattutto oggi!”, sottolinea.
“La famiglia deve essere l’artefice (e non questa ‘scuola’) nel fornire ai propri ragazzi una panoramica completa dei fatti e delle situazioni – conclude la leghista – che, guarda caso, sono gli stessi che animano il dibattito politico e sociale di questi ultimi tempi”.
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