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sabato 29 settembre 2018
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INIZIA, SALVINI CHIUDE MEGA CENTRO ACCOGLIENZA: VIA 200 PROFUGHI, GENTE FESTEGGIA
SETTEMBRE 28, 2018
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È stata sgomberata oggi dai cosiddetti profughi che accoglieva ormai da tre anni la base militare di Bagnoli, nel padovano, noto per avere ospitato stupratori e spacciatori, al centro del cosiddetto ‘triangolo dei profughi’. E al centro, con Conetta, dell’inchiesta per i favori della prefettura alla famigerata coop Edeco-Ecofficina.
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«È finito un incubo» ha annunciato il sindaco del comune, Roberto Milan, ringraziando «il Governo e il ministro Salvini che ha deciso la chiusura». «Dopo quasi tre anni – aggiunge – alla base militare di San Siro di Bagnoli non c’è più nessun migrante, silenzio assordante».
Minniti aveva promesso di chiuderla più volte. Non l’ha fatto. Poi è arrivato Salvini.
Lo sgombero dell’ex base missilistica, gestito dalla Prefettura di Padova su ordine irrevocabile del Viminale.
“Stamane – spiega il sindaco – ho contattato un missionario che forniva assistenza nel centro, e mi ha confermato che non c’era più nessuno. Gli ultimi sei richiedenti asilo hanno lasciato oggi l’ex base”.
Secondo quanto risulta a Milan, sono stati distribuiti dalla Prefettura in piccoli gruppi in centri di accoglienza diffusa sul territorio della provincia di Padova. Il che non va bene, diffondere il cancro sul territorio non è mai la soluzione. E’ comunque il simbolo di una inversione di tendenza: se finora i centri si realizzavano, ora si inizia a chiuderli.
E quando il decreto di Salvini entrerà in vigore, e 120mila clandestini dovranno lasciare centri e hotel, ne chiuderanno a decine. Apriranno invece centri di detenzione (triplicheranno) utili a rimpatriare gli ex finti profughi.
Lo svuotamento dell’hub costituisce per il presidente del Veneto Luca Zaia «non soltanto la dimostrazione che la pacchia per coop e affini è davvero finita, ma che l’aria nel Paese è cambiata in modo radicale».
«È un’ottima notizia – aggiunge Zaia – che va nella direzione che tutti noi cittadini abbiamo sempre auspicato: che i centri immigrati di quel tipo vengano definitivamente chiusi. All’abbandono di Bagnoli speriamo possano presto far seguito anche le chiusure di Cona, Montagnana, Battaglia e di tutti gli altri centri collocati in Veneto. Si tratta anche – afferma – della legittimazione dell’azione del governo e del ministro dell’Interno Salvini, cominciata poco più di cento giorni fa con la nave di una Ong. Non una semplice azione dimostrativa, bensì continuativa e convinta, come dimostra anche l’attività nei confronti dei paesi da cui si originano i flussi migratori, vedi la recentissima visita in Tunisia».
«Promesse mantenute quindi – sottolinea Zaia – ma soprattutto la capacità di far capire senza timidezze e sensi di inferiorità all’Europa intera che il problema dei flussi migratori senza regole non è soltanto una questione italiana ma che investe l’intera Ue». «Nella valutazione di un amministratore pubblico – conclude – contano i risultati. Ecco, mi pare che, dovendo giudicare l’operato del Ministro dell’Interno, non siamo di fronte a chiacchiere ma a una netta inversione di rotta di cui Bagnoli è la plastica rappresentazione».
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