SOUMAHORO A PIAZZA PULITA DICE CHE SUA MOGLIE HA DIRITTO A VIVERE NEL LUSSO: “DIRITTO DEI NERI ALLA MODA”
NOVEMBRE 24, 2022
“Prima di conoscere la mia compagna ero in prima linea, una volta che l’ho conosciuta mi risultava che la cooperativa era virtuosa” ha detto. “Vengo a sapere, poi, che ci sono degli stipendi non pagati, la mia compagna mi ha detto che erano ritardi della pubblica amministrazione”. “Ho commesso una leggerezza, dovevo fare meno viaggi e stare accanto a questi lavoratori. Chi ha sbagliato ne dovrà rispondere” sottolinea.
“Se ho chiesto conto a mia moglie? Sì, ho chiesto il perché di questa situazione, le testimonianze che ho visto ora sono di più, rispetto agli stipendi non pagati” aggiunge ricordando che la consorte “non lavora più nella cooperativa”. In realtà continua a definirsi presidente nei suoi profili.
“Io sapevo solo che vi erano stipendi arretrati” prova a giustificarsi Soumahoro, spiegando di non sapere di altri possibili reati e illeciti riferibili alla cooperativa della moglie e della suocera.
“Le foto sui social di mia moglie con vestiti di lusso? La moda non è bianca né nera, sono immagini che vanno datate, mia moglie ha la sua vita”.
“Con quali soldi ho vissuto? Ho scritto un libro” dice al conduttore che gli ricorda di un mutuo da 270mila euro per comprare la casa. E aggiunge: “Mia moglie lavorava”.
Vi siete arricchiti coi soldi dell’accoglienza. Soldi degli italiani su cui sputi ogni giorno delirando di ‘apartheid’.
“Quello che è successo prima del voto in Sinistra Italiana non lo so, ma non mi sono certo io autocandidato” dice su possibili informazioni che i partiti della sinistra avevano sul suo conto su presunte irregolarità nelle cooperative gestite dalla sua famiglia. “Europa Verde e Sinistra Italiana mi hanno chiesto di candidarmi, ma il mio curriculum è quello che parla” con le lotte a favore dei braccianti. “Per come sono fatto, se avessi saputo delle indagini non mi sarei certo candidato” conclude.
Fai un favore a te stesso: dimettiti. E fai un favore all’Italia: torna a casa.
“Prima di conoscere la mia compagna ero in prima linea, una volta che l’ho conosciuta mi risultava che la cooperativa era virtuosa” ha detto. “Vengo a sapere, poi, che ci sono degli stipendi non pagati, la mia compagna mi ha detto che erano ritardi della pubblica amministrazione”. “Ho commesso una leggerezza, dovevo fare meno viaggi e stare accanto a questi lavoratori. Chi ha sbagliato ne dovrà rispondere” sottolinea.
“Se ho chiesto conto a mia moglie? Sì, ho chiesto il perché di questa situazione, le testimonianze che ho visto ora sono di più, rispetto agli stipendi non pagati” aggiunge ricordando che la consorte “non lavora più nella cooperativa”. In realtà continua a definirsi presidente nei suoi profili.
“Io sapevo solo che vi erano stipendi arretrati” prova a giustificarsi Soumahoro, spiegando di non sapere di altri possibili reati e illeciti riferibili alla cooperativa della moglie e della suocera.
“Le foto sui social di mia moglie con vestiti di lusso? La moda non è bianca né nera, sono immagini che vanno datate, mia moglie ha la sua vita”.
“Con quali soldi ho vissuto? Ho scritto un libro” dice al conduttore che gli ricorda di un mutuo da 270mila euro per comprare la casa. E aggiunge: “Mia moglie lavorava”.
Vi siete arricchiti coi soldi dell’accoglienza. Soldi degli italiani su cui sputi ogni giorno delirando di ‘apartheid’.
“Quello che è successo prima del voto in Sinistra Italiana non lo so, ma non mi sono certo io autocandidato” dice su possibili informazioni che i partiti della sinistra avevano sul suo conto su presunte irregolarità nelle cooperative gestite dalla sua famiglia. “Europa Verde e Sinistra Italiana mi hanno chiesto di candidarmi, ma il mio curriculum è quello che parla” con le lotte a favore dei braccianti. “Per come sono fatto, se avessi saputo delle indagini non mi sarei certo candidato” conclude.
Fai un favore a te stesso: dimettiti. E fai un favore all’Italia: torna a casa.
VERME