A POCHI GIORNI DAL DISASTRO A ISCHIA, IL PD PENSA DI RIPOPOLARE ISCHIA CON I CLANDESTINI AFRICANI
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ISCHIA, ITALIA È SOVRAPPOPOLATA: PD VUOLE RIPOPOLARLA CON AFRICANI
NOVEMBRE 27, 2022
Quanto accaduto a Ischia è solo l’ultima strage dovuta a sovrappopolazione. L’Italia deve approfittare di quello che i media denunciano come “calo demografico” per liberare territorio da restituire alla natura. Deve essere un’occasione, altro che ‘problema’.
De Luca governa da sempre in quella zona, ma parla come se fosse arrivato oggi da Marte. E il suo partito, senza vergogna, parla anche di ripopolare l’Italia: siamo in presenza di deficienti e criminali.
“Bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ai cittadini, capisco che per gli amministratori non sia facile ma dobbiamo deciderci. In alcune aree, per ragioni idrogeologiche, non si può abitare”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto a Rainews24, dopo la frana che ha travolto Casamicciola, sull’isola di Ischia. Il governatore ha spiegato che “come Regione Campania abbiamo chiesto lo stato di calamità. Ci aspettiamo la nomina di un commissario di governo per quanto riguarda l’aspetto idrogeologico e ci aspettiamo le risorse necessarie per completare l’intervento in maniera aggiuntiva alle risorse stanziate dalla Regione”.
“La priorità adesso è cercare le persone che sono sotto il fango. E’ prevedibile che ci sia qualche altra vittima”, ha detto ancora De Luca, aggiungendo che c’è anche “il problema di 170 sfollati che dobbiamo sistemare perché è inimmaginabile il ritorno nelle situazioni precedenti, sia perché molte abitazioni sono demolite, sia perché la situazione idrogeologica è quella che è”.
Il governatore ha ribadito la posizione della Regione Campania sul tema dell’abusivismo: “Bisogna demolire gli alloggi costruiti sui greti dei fiumi, in aree idrogeologiche delicate e insostenibili, in zone a vincolo assoluto, su aree demaniali o costruite da aziende della camorra. Non esiste l’abusivismo di necessità, esiste la condizione sociale di necessità, ma l’abusivismo è sempre illegale. Noi dobbiamo demolire queste fattispecie, poi per altre migliaia di abusivismi che registriamo vediamo, anziché ripetere la litania, di comprenderli in piani di recupero da far fare ai Comuni in maniera da sanare le situazioni sanabili, al netto di quelle non sanabili che devono portare alle demolizioni”.
Il territorio italiano è fragile. Fragile e troppo abitato.
L’Italia conta 202 abitanti per chilometro quadrato. Per fare un raffronto, l’Africa conta circa 1,1 miliardi di abitanti con una densità di 33 abitanti per chilometro quadrato.
Se escludiamo la parte di territorio non abitabile, come deserti per l’Africa e le montagne per la nostra penisola, il rapporto cresce: l’Italia ha, in proporzione, più montagne di quanto deserto ci sia nel continente africano.
Ergo, l’Italia è ‘a corto di territorio’. L’Africa, in paragone, è disabitata. E il territorio lo stiamo consumando cementificando. La crescita demografica nell’ultimo secolo ha consumato territorio, siamo passati da 38 milioni di abitanti nel 1921, ai quasi sessanta di oggi. Il calo demografico non sarebbe un problema, anzi, ci permetterebbe di recuperare territorio, liberarlo dal cemento. Non consentire abitabilità ai seminterrati e alle case troppo vicine ai torrenti: evitando tragedie come quella di Livorno.
Invece, per l’interesse dei palazzinari e degli sfruttatori di manodopera low-cost, che sono poi i finanziatori dei partiti come il PD, ma anche dei partiti di centrodestra, ci viene detto che “abbiamo bisogno di immigrati per ripopolare l’Italia”. In realtà servono neuroni per ripopolare le teste di politici, giornalisti che scrivono a gettone e altri dementi assortiti.
Non si può chiamare in altro modo chi chiede nuovi abitanti in un territorio sovrappopolato che significa meno territorio pro-capite e più cemento. Meno risorse già oggi scarse come l’acqua e più inquinamento. Non si puà essere ambientalisti e favorevoli all’immigrazione. Come non si può essere animalisti e favorevoli alle moschee.
Quoto parola per parola.