domenica 6 novembre 2022

TUNISINO STUPRA RAGAZZA SVENUTA E SI SCATTA UN SELFIE DOPO LA VIOLENZA

NOVEMBRE 4, 2022








Prima l’ha violentata e subito dopo, con la vittima per terra priva di sensi, ha preso il cellulare e ha scattato delle foto, dei selfie, tutto sorridente.

E’ avvenuto all’interno dei giardini di piazza Vittorio a Roma.

Verso le 9 del mattino un tunisino di 28 anni ha abusato sessualmente di una giovane donna priva di sensi. Approfittando delle sue condizioni l’immigrato l’ha violentata.

Una passante che stava portando a spasso il cane ha visto tutta la scena e ha subito cercato di allertare qualcuno per dare l’allarme, ma a quell’ora di un giorno di fine luglio non ha trovato nessuno.

La testimone non sapeva come aiutare la ragazza che era sdraiata sul prato e che stava subendo violenza senza riuscire a reagire. La testimone ha deciso allora di allontanarsi e di correre a cercare soccorsi altrove e, trovati degli agenti di polizia municipale, li ha subito fermati urlando: “C’è una donna in terra, un africano la sta violentando”.

A intervenire e a rispondere a quella richiesta di aiuto sono stati gli agenti del I Gruppo Trevi. Giunti sul luogo indicato dalla testimone hanno trovato sia il carnefice che la vittima. Il tunisino aveva un cellulare in mano e stava scattando delle foto alla ragazza a terra, priva di sesni.

I poliziotti hanno visto lo stupratore che, dopo la violenza, era intento ad armeggiare con il telefono e a scattare almeno un paio di foto alla poveretta. Una volta bloccato, gli agenti hanno confiscato il cellulare con le immagini scattate.

La ragazza, incapace di intendere e di volere a causa delle bevande alcoliche, e forse anche di altre sostanze, assunte quella notte, è stata abusata sessualmente dallo stupratore africano che dovrà adesso subire un processo in cui risulta accusato di violenza sessuale.

Anche qui, c’è uno stupratore colto in flagrante e che fai, lo processi? No, lo abbatti sul posto. Serve una legge in tal senso. Il Parlamento deve legiferare. I processi servono ad accertare la colpevolezza di un criminale, quando questi viene colto nell’atto di compiere un reato, grave come lo stupro, la sentenza deve essere eseguita sul posto. La società non è pronta? Lo sarà tra altri centomila stupri commessi dagli invasori.



























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