IUS SCHOLAE E DROGA, LEGA BLOCCA LA CITTADINANZA ALLE BABY GANG
LUGLIO 12, 2022
Nell’ordine: è previsto in aula oggi a Montecitorio il voto sulla riforma degli Istituti tecnici superiori, su cui ieri i deputati della Lega sono intervenuti tutti per fare melina. Domani, si comincia dal disegno di legge Spettacolo, poi proposte di legge Terzo settore e, a seguire, Roma Capitale. C’è poi l’informativa del ministro Cingolani sulla siccità. Giovedì non c’è aula.
Non solo per questa settimana non se ne parla delle pretese degli invasori e di chi spera di passare all’incasso trasformandoli in ‘italiani’ sulla carta: non si parla né di ius scholae, la legge sulla cittadinanza alle baby gang, e neppure si vota la droga libera.
Ma anche la prossima settimana si darà la precedenza al Ddl Concorrenza, poi ci sono i decreti, tra cui il Dl Semplificazioni. I lavori parlamentari del mese di luglio sono già zeppi, la settimana è corta (giovedì niente aula) e poi dalla seconda settimana di agosto ci sono le ferie. La legge che consentirebbe alle baby gang di diventare cittadini italiani a tutti gli effetti dopo solo un ciclo di cinque anni di studio, sembra destinata a slittare a settembre.
Salvo accordo del centrosinistra con i resti di Forza Italia. Ugualmente la depenalizzazione dello spaccio.
La Lega canta vittoria: “Ius scholae e cannabis rinviati al mittente”. Matteo Salvini, ieri nel mezzo della pre-crisi di governo, mentre il premier Draghi è al Colle a riferire lo stato delle cose dopo l’Aventino dei 5Stelle sul Dl Aiuti, è soddisfatto per l’ostruzionismo riuscito: “Grazie alle barricate della Lega, rinviati droghe libere e cittadinanza facile. Ora occupiamoci di tasse e lavoro! Promessa mantenuta”.
Riccardo Magi, radicale di +Europa, finanziato da Soros, lancia una bizzarra proposta: “Allunghiamo i lavori parlamentari, o andiamo in ferie una settimana dopo o recuperiamo la settimana piena senza accorciare la chiusura dei lavori a giovedì: votiamo le due leggi prima dell’estate”. Sulla cannabis i numeri sono più incerti, ma su ius scholae la maggioranza c’è. Forza Italia infatti è divisa, con Renata Polverini e un gruppo di deputati forzisti a favore. Antonio Tajani, il coordinatore di FI, insiste per allungare da 5 a 8 anni di scuola il requisito per diventare nuovi cittadini italiani. Assicura che se così fosse, FI voterebbe compattamente a favore.
Comunque, anche se per caso riuscissero ad approvarla alla Camera, al Senato non c’è possibilità per tempi tecnici. Neanche se l’approvassero ora. Se poi dovessero riuscirci a settembre-ottobre, neanche per miracolo.
Rimane il fatto che Forza Italia deve estinguersi.
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