MALTA RESPINGE ONG FRANCESE IN PORTO ITALIANO: ALTRI 314 SCROCCONI IN ARRIVO
LUGLIO 11, 2022
Le ong straniere continuano ad attaccare l’Italia. Malta, quando è chiamata in causa, le respinge in Italia. E loro si piazzano davanti ai nostri porti.
Dall’inizio dell’anno:
I costi andrebbero girati ai governi di bandiera. E, soprattutto, i fottuti clandestini.
Le Ong in pressing sul nostro Paese con l’ultima pretesa di un porto sicuro, lanciano l’ennesimo ultimatum a largo delle nostre coste. Ieri era la Ocean Viking, che mercoledì ha portato a Pozzallo 306 passeggeri a bordo. Oggi è la Geo Barents di Medici senza frontiere, che si è già posizionata a circa 14 miglia dal limite delle acque territoriali italiane nei pressi di Augusta: uno degli scali più gettonati e tra i più generosamente elargiti come pos. E quello nuovamente rivendicato con un sos veemente che recita: «Una risposta positiva deve essere data ora», tuonano dalla Ong. Insomma, la complicata ridistribuzione dei 2.000 migranti di Lampedusa negli altri centri di accoglienza del nostro Paese non ferma trafficanti e organizzazioni umanitarie che, imperterrite, continuano a fare rotta sui nostri confini. A presidiare le nostre coste. E a esigere uno dei nostri porti.
Migranti, con le nostre coste al collasso la Geo Barents preme per lo sbarco dei 314 a bordo
Mentre Malta, Francia, e in questo caso la Norvegia – la Geo Barents, nello specifico, batte bandiera norvegese – fanno spallucce. Sapendo bene che il problema ricadrà ancora una volta su di noi. Forti dell’alibi, ormai collaudato, secondo cui l’Italia dovrebbe ricoprire “solo” il ruolo di Paese ponte. Luogo di sbarco sicuro, in cui i migranti approdano e vengono sottoposti al triage sanitario, prima di essere (eventualmente) trasferiti in Norvegia. Dove però, guarda caso, non arrivano mai. E dove non arriveranno neanche stavolta i 314 a bordo della nave di Medici senza Frontiere, dopo che le nostre autorità – che se ne saranno prese carico – andranno a distribuirli dei vari centri d’accoglienza del Belpaese. Con il Viminale che, more solito, tace e acconsente.Insomma, che anche per i 314 a bordo della Geo Barents che il porto di sbarco sarà un approdo italiano è ovvio. Scontato. Implicito nella richiesta che forza i toni. Anche questa vicenda, come tutte quelle che l’hanno preceduta fino ad oggi, è la cronaca di uno sbarco annunciato che recita a soggetto lo stesso copione di sempre. Tanto che ormai le Ong, come sottolinea anche Il Giornale in queste ore, «non si rivolgono ad altri Paesi per chiedere lo sbarco, nonostante siano numerosi quelli che si affacciano sul bacino Mediterraneo. O meglio – continua il quotidiano milanese – Geo Barents ha avanzato la richiesta a Malta, ben sapendo che le autorità del Paese isolano non risponderanno mai alla richiesta. Tanto che ha deciso di iniziare a premere contro i confini italiani, pur battendo bandiera straniera.
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