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FIGLI IMMIGRATI: “NOI MAROCCHINI STIAMO COLONIZZANDO L’ITALIA”, MINACCIANO GUERRIGLIA
LUGLIO 8, 2022
Lo avevano promesso. E così è stato. Nella riviera romagnola boom di crimini commessi da giovani gang di immigrati: minacciano le ferie degli italiani.
Ancora risse, pestaggi, rapine. Violenze annunciate sui social, poi commesse e rivendicate con strafottenza. Talvolta, con la soddisfazione di esibire un insensato orgoglio su base etnica. A compiere le suddette scorribande sono infatti gruppi di stranieri giovanissimi, in genere di età compresa trai 16 e i 22 anni. Perlopiù nordafricani: ci tengono loro stessi a precisarlo, quasi a voler mettere una firma ai loro vandalismi. “I marocchini stanno colonizzando l’Italia. Peschiera, fatto. Riccione anche”, si legge in uno dei messaggi postati in rete dagli stessi componenti di queste gang. Sì, perché la scia delle barbarie parte da lontano e arriva sino alla recentissima cronaca.
A far esplodere il fenomeno, per la verità già esistente ma da molti ignorato (chissà, forse anche per interesse politico), erano stati i disordini commessi il 2 giugno scorso sul Garda da alcune baby gang di stranieri. Avevano preso d’assalto la cittadina di Peschiera, poi sul treno di ritorno verso Milano avevano molestato diverse ragazze. “Era solo il riscaldamento, vedremo a Riccione come sarà”, avevano giurato quei “bravi ragazzi” sui social, promettendo di prendere d’assalto la località romagnola in estate. E così è stato. Lo dimostra l’agghiacciante cronaca degli ultimi giorni, con un susseguirsi di episodi violenti commessi dagli stessi nordafricani con la medesima sfrontatezza. Con il medesimo e dichiarato disprezzo per gli italiani.
“Sei un’italiana del ca…”, si sente nel video con cui è stato documentato il tremendo pestaggio contro una 15enne compiuto proprio a Riccione da una gang di ragazzine. Contro la vittima, calci, pugni e pedate con i tacchi. Intanto, quel ritornello ripetuto: “Riccione come Africa”. Domenica scorsa, durante l’evento della Notte rosa, l’ulteriore episodio avvenuto sempre nella riviera romagnola: due minorenni di origine nordafricana sono stati fermati per una rapina ai danni di un giovane bolognese. Sotto la minaccia di un coltello, il ragazzo era stato costretto a consegnare il proprio smartphone, poi ritrovato dalle forze dell’ordine grazie alla geolocalizzazione. Il mattino sucessivo al furto, i militari hanno trovato i responsabili del reato che bivaccavano nella zona del lungomare. Uno di essi aveva con sé un coltello da macellaio.
“Riccione? No, Maroccolandia”, si legge in uno dei video postati su TikTok nei quali si allude alle recenti scorribande estive. E ancora, altri episodi analoghi: a Rimini un giovane straniero si era avvicinato a un gruppo di italiani e con la “tecnica dell’abbraccio” li aveva derubati. Non sapeva, però, di aver scelto le vittime sbagliate: si trattava di un gruppo di allievi marescialli della Scuola dei carabinieri di Firenze, che stava trascorrendo un periodo di vacanza sulla riviera romagnola.
Ora l’attenzione e i timori sono già puntati sul prossimo weekend e in generale sulle prossime settimane, per tradizione quelle delle ferie degli italiani. Intanto, mentre nei palazzi della politica c’è chi parla di ius scholae, nella vita reale succedono cose che richiederebbero – prima ancora che una riflessione – un intervento immediato.
Salvini e Meloni non dicono una parola contro i famigerati ‘ricongiungimenti familiari’.
Molti genitori riccionesi hanno vietato ai loro di figli di uscire il venerdì o il sabato sera. “Non mi fido a mandarli in giro al Marano in viale Dante. Non con l’aria che tira adesso”.
Sono tutti africani. Vengono definiti dai media ‘italiani di seconda generazione’ e hanno, nella maggior parte dei casi, origine marocchina, ma anche tunisina, egiziana, senegalese, ivoriana. La feccia che stiamo importando.
Arrivano alla stazione e poi si riversano nelle strade della Perla Verde, negli stabilimenti balneari e nei locali della movida. Accerchiano i turisti, li schiaffeggiano e li minacciano con coltelli e cocci di bottiglia per farsi consegnare portafogli, smartphone, scarpe, collanine.
Non si fanno scrupoli e in più di un’occasione hanno aggredito anche gli steward dei locali e i portieri di notte degli hotel.
il problema si risolve solo mandando i Lagunari nelle varie città, dove arrivano queste bande di delinquenti, per arrestarli e poi assieme alle loro famiglie e fino alla settima generazione espulsi dal territorio. In questo modo si fa piazza pulita e si dimostra a questi esseri inferiori che in Italia comandiamo ancora noi!!!