L’hanno arrestata mentre si stava imbarcando per tornare in Germania, dove a giorni avrebbe iniziato a frequentare il Bard College di Berlino. Era andata a Lesbo ad aiutare i clandestini a raggiungere in Europa, lei che profuga lo è stata (e lo è). La storia di Sarah Mardini e sua sorella Yusra aveva fatto parlare il mondo: quando il loro barcone andò in avaria,era il 2015, si gettarono entrambe in acqua e a nuoto trascinarono una ventina di migranti in salvo. Sono entrambe nuotatrici, le due sorelle siriane. Yusra ha continuato a farlo anche una volta ottenuta la protezione internazionale in Germania ed è stata anche ambasciatrice dell’Unhcr oltre che membro della squadra olimpionica di rifugiati a Rio 2016. Sarah, invece, si è dedicata spesso ai clandestini. Fino al 21 agosto, quando la polizia greca le ha messo le manette ai polsi. Le accuse sono spionaggio, traffico di esseri umani e riciclaggio. Con lei sono stati arrestati anche altri membri della Ong Emergency Response Center International (Erci). E sono state portate alla luce le attività di una rete criminale organizzata, che facilitava sistematicamente l’ingresso illegale di stranieri in cui sarebbero coinvolte 30 persone legate alle Ong. La polizia accusa i membri della Ong di aver “assistito attivamente” i trafficanti, monitorando anche illegalmente le comunicazioni radio della Guardia costiera greca e di Frontex. Sul capo degli accusati ora pende il rischio di 18 mesi di reclusione.
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