Sono stati trasmessi da Agrigento, adesso, gli atti dell’inchiesta tutta politica sul ministro dell’Interno, Matteo Salvini e sul capo di Gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi, sono arrivati al palazzo di giustizia, di Palermo.
VERIFICA LA NOTIZIA Il fascicolo è stato portato, simbolicamente, da un militare della Guardia costiera. Gli atti sono stati trasmessi insieme a una memoria, scritta dai magistrati agrigentini, con in testa quello di estrema sinistra, Luigi Patronaggio.
“Cinquanta pagine di accuse nei miei confronti, 5 reati contestati, 30 anni di carcere come pena massima. Di politici ladri, incapaci e codardi l’Italia ne ha avuti abbastanza. Contate su di me, io conto su di voi”, ha scritto su Twitter Salvini, appena appresa notizia. “Voi pensate che io abbia paura e mi fermi? Mai”, aggiunge su Facebook. “So che in Italia ci sono tanti giudici liberi, onesti e imparziali, per me ‘prima gli Italiani’ significa difendere sicurezza e confini, anche mettendosi in gioco personalmente”.
“Rifarei tutto quello che ho fatto. Non vedo l’ora di essere sentito, arrestatemi”.
Ma la procura di Palermo potrebbe chiedere di accertare in quali acque si trovasse la Diciotti quando è arrivato l’ordine di non fare sbarcare i clandestini. Se si dovesse scoprire che l’imbarcazione era nel mare di Catania e non di Lampedusa quando Piantedosi chiamò la Guardia Costiera, la palla potrebbe passare al procuratore di Catania. Che si chiama Zuccaro.
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