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300MILA ISLAMICI SOTTOMETTONO L’ITALIA: “IMMIGRAZIONE È SCRITTA NEL CORANO”
MAGGIO 2, 2024
In Italia, la presenza di studenti stranieri è significativa. Attualmente, ci sono **872.360 studenti stranieri** in Italia, di cui il **67,5%** sono nati nel paese. I musulmani rappresentano il **29,7%** di questi studenti, mentre solo il 44 per cento è di origine europea.
Recentemente, ci sono stati casi di imposizione del Ramadan nelle scuole di Soresina e Pioltello. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni sulla crescente e sempre più minacciosa presenza islamica in Italia.
A Treviso, nella cosiddetta moschea frequentata da immigrati originari del Bangladesh, l’imam esige che anche le bambine piccole – si sa che dai 9 anni in su sono considerate donne per loro – siano completamente velate. Questa pratica è vista come un tentativo di controllare l’eccitazione maschile, ma solleva interrogativi sulla libertà e i diritti delle bambine.
A Monfalcone, si assiste a un fenomeno allarmante: sempre più bambine musulmane frequentano le scuole con il velo, anche alla scuola dell’infanzia. Questo è visto come un segno di ulteriore radicalizzazione dei costumi islamici. La preside dell’istituto comprensivo “Randaccio”, Francesca Zamar, ha confermato che l’età in cui si inizia a vedere a scuola bimbe velate si è abbassata anche ai 4 anni, alla scuola materna.
Se la Meloni continuna con questo trend: i 215mila sbarcati da quando è premier, più i 500mila in tre anni con decreti flussi e 200mila l’anno con ricongiungimenti familiari, il tutto accadrà.
Ci odiano. Più mostri debolezza e più l’invasore di odia: è una legge di natura.
A Monfalcone giovani del Bangladesh sono stati chiamati da Fincantieri per colmare il vuoto di manodopera a basso costo nei cantieri navali. Si è dimenticato, però, che queste persone finito il lavoro non scompaiono. Quei ragazzi, in grado di dormire anche in venti in una stanza, con turni per dormire, prima o poi, avrebbero rivendicato quanto gli viene inculcato dall’islam. Ecco perché una volta ricongiunti con le famiglie, considerando che in Italia basta un’unità alloggiativa e un reddito per richiamarla, hanno avviato più di una semplice islamizzazione. Il centro di Monfalcone oggi è off-limits, interdetto agli italiani.
Lo stesso avviene a Porta Palazzo a Torino, nel quartiere di Centocelle o a Piazza Vittorio a Roma. L’errore è solo nostro: l’immigrazione regolare islamica deve essere azzerata, i ricongiungimenti familiari devono essere abrogati.
In Italia anche la figura del padre famiglia è stata abolita dallo Stato. Quando succedono liti in famiglia, nel 90% dei casi, soprattutto se ci sono figli, la ragione viene data alla donna. Il patriarcato, invece, è ben radicato nell’islam, che ha già conquistato l’Occidente e concepisce la donna come un essere antropologicamente inferiore: la sua testimonianza vale la metà di quella di un uomo; eredita la metà di ciò che spetta a un maschio, viene riconosciuta la poligamia (si possono sposare fino a quattro mogli in contemporanea, senza contare le schiave). Stiamo accreditando una realtà incompatibile alla nostra.
È sbagliato colmare il vuoto demografico facendo entrare in Italia giovani maschi in età fertile e prevalentemente islamici. Stiamo parlando di persone che non solo non conoscono la nostra lingua, ma disprezzano la nostra civiltà e vogliono imporci la loro religione come unico e indiscusso sistema di potere. Rischiamo di abbandonare i nostri figli alla prospettiva della schiavitù dell’islam. Le nostre donne saranno asservite a un sistema ostile e misogino.
# La Circolare del Dirigente Scolastico e la Sharia nelle Scuole
Da Soresina, in provincia di Cremona, arriva una circolare per i docenti che ha suscitato molte discussioni. La circolare contiene alcune richieste specifiche per favorire gli studenti islamici durante il mese di digiuno del Ramadan.
La circolare, inviata dal dirigente scolastico di un istituto comprensivo, chiede ai docenti di supportare gli studenti musulmani durante il Ramadan. In particolare, viene richiesto ai docenti di essere comprensivi per la carenza di energia dovuta al digiuno e di proporre flessibilità “in caso abbiano bisogno di riposo supplementare o di adeguamenti nelle attività didattiche”.
Inoltre, si sollecitano gli insegnanti a individuare momenti di preghiera e ad “evitare il consumo di cibo e bevande in luoghi pubblici all’interno della scuola durante le ore di digiuno del Ramadan”. Viene anche chiesto ai docenti di non fissare verifiche, scritte e orali, per il 7 aprile, giorno successivo alla veglia notturna prevista dal Ramadan.
Genitori e consiglieri comunali della Lega hanno definito “inaccettabili sia le premesse sia il contenuto di questa circolare, che di fatto realizza un trattamento di favore nei confronti degli alunni che professano una certa religione”.
Il caso di Soresina non è isolato. In Italia, si susseguono le segnalazioni di istituti che sono pronti a favorire gli studenti di fede islamica durante il Ramadan¹. **Pioltello** – In una mossa senza precedenti, una scuola a Pioltello ha deciso di chiudere per il Ramadan, ricevendo il sostegno dei genitori degli studenti islamici.
I genitori hanno espresso la loro approvazione per questa decisione in una lettera, sottolineando la loro vicinanza e sostegno al preside e agli insegnanti. Hanno lodato le proposte presentate dal Collegio Docenti, che sono aderenti alla Sharia, affermando: “Lavorano per i nostri figli”.
**Qual è il piano dei musulmani e di chi sostiene l’immigrazione?** Bene ricordarselo mentre manteniamo 165mila immigrati in hotel a scapito di anziani che muoiono di fame e le scuole chiudono per il ramadan.
Ce lo spiegò molto bene, durante un dibattito televisivo sullo ius soli con un esponente della Lega, un immigrato del gruppo dell’estremista islamico (secondo i nostri servizi) a capo della Grande Moschea di Roma ed ex deputato del PD, il marocchino Chaouki.
“Al di là dell’ostruzionismo, volenti o nolenti, ci sarà per forza un ‘passaggio culturale’. Nel momento in cui sarà riconosciuta la cittadinanza, a quel punto si creerà un nuovo peso politico.”
Un vero e proprio programma di sovversione demografica. Una guerra etnica attraverso l’arma dell’immigrazione.
E, a dire la verità: dov’è l’ostruzionismo della Meloni? Per quanto e per cosa ci ha venduti?
Un governo sano reagirebbe bloccando i ricongiungimenti familiari e tornando allo ius sanguinis: perché la nostra attuale legge sulla cittadinanza, è uno ius soli a scoppio ritardato.
Abbiamo poco tempo, prima che quello che ha detto questo personaggio si realizzi. E non sembra Meloni abbia intenzione di fare neanche ostruzionismo.
Eppure basterebbe chiudere i porti, abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis integrale. Due di queste cose si potrebbero fare con un voto in Parlamento della durata di pochi minuti.
Perché li lasciamo entrare? Perché non li rimandiamo a casa?
La preside dell’istituto comprensivo “Randaccio” di Monfalcone, Francesca Zamar, ha confermato che l’età in cui si inizia a vedere a scuola bimbe velate si è abbassata anche ai 4 anni, alla scuola materna. Si tratta di una scelta imposta dai genitori, che non rispetta la libertà e la dignità delle bambine, che vengono costrette a coprirsi il capo in nome di una religione oscurantista. Si tratta anche di una violazione delle norme scolastiche, che prevedono l’obbligo di uniformità e di rispetto delle regole comuni.
Questo fenomeno non è isolato, ma si inserisce in un contesto di crescente diffusione dell’islam in Italia, che porta con sé una serie di problemi e di conflitti, che riguardano la sicurezza, la legalità, l’identità, la cultura, la civiltà. L’islam non è una religione come le altre, ma una dottrina politica e sociale, che pretende di imporre la sua legge e i suoi valori a tutti, anche a chi non li condivide. L’islam non è compatibile con la democrazia, con i diritti umani, con la parità di genere, con la libertà di coscienza. Non è compatibile con l’Italia.
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