martedì 3 maggio 2022

 BREAKING NEWS, CRIMINI IMMIGRATI, EMILIA

CLANDESTINO ISLAMICO PESTA POLIZIOTTE: “CON LE DONNE NON PARLO”

MAGGIO 3, 2022

























Un “fantasma”, un irregolare dall’identità sconosciuta: i due alias che ha fornito non hanno dato riscontri. Secondo quanto lui stesso ha dichiarato informalmente ai carabinieri, il protagonista di questa storia sarebbe un clandestino 27enne che da quattro anni vaga per l’Italia dormendo dove capita e mangiando ciò che trova.

Il giudice, al termine dell’udienza di convalida, ha disposto l’obbligo di firma per il senzatetto, che probabilmente sparirà in modo definitivo.

L’obbligo di firma per un clandestino di cui non si sa nulla. Questa è la magistratura italiana.

I fatti risalgono a sabato 30 aprile, quando un cittadino segnala la presenza, nelle campagne di Luzzara, di un uomo sospetto. Sul posto si recano due agenti donne della polizia locale Unione Bassa reggiana, che si trovano davanti a un immigrato con un coltello da cucina.

Le agenti chiedono rinforzi, e i carabinieri della Compagnia di Guastalla tentano di spiegare all’africano, che parla solo inglese e si dichiara iraniano (ma il nome non risulta), di doverlo portare in caserma per l’identificazione poiché è senza documenti. A questo punto reagisce con rabbia.

Quando un carabiniere gli si avvicina, sferra un calcio all’addome della prima agente, facendola cadere a terra, si avventa contro l’altra e contro un carabiniere, finché, a fatica, viene bloccato e arrestato per resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.

Ai militari l’immigrato spiega che con le donne non parla; particolare che ribadisce più tardi quando, accompagnato in ospedale per un presunto dolore al ginocchio, si rifiuta di farsi medicare da un’infermiera e aspetta un infermiere uomo. In ospedale, tra l’altro, fornisce un altro nominativo pakistano; ma anche di questo non c’è traccia. In carcere infine il 27enne si rifiuta di sottoporsi al tampone, perciò per legge deve sottostare alla quarantena preventiva e non può comparire in tribunale.

Ieri mattina si è proceduto, in assenza dell’imputato, alla convalida dell’arresto. Nonostante il pm avesse chiesto la custodia cautelare per il “fantasma”, il giudice Simone Medioli Devoto ha accolto la tesi dell’avvocato difensore Michele Gatti: obbligo di firma. Il “fantasma” sarà scarcerato e dovrà presentarsi in caserma. Ci crede solo quel genio del giudice.













E quei cxxxxxxi dei buonisti.






Sti cazzo di avvocati, dovrebbero prender soldi x farli condannare invece li fanno uscire!Con gli italiani perdono tutte le cause, cos’e’, che vi strapagano se liberate ste scimmie bastarde?
Io cancellerei l’ordine, giustizia sommaria e basta e tribunali solo x emettere sentenze, tanto x il gusto di dirgli “morirai malissimo”!!!



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