lunedì 27 novembre 2023

LA SINISTRA VUOLE ELIMINARE LA PROPRIETA' PRIVATA, QUINDI SE AI UNA CASA, NON E' CASA TUA. LA STESSA DEFINISCE CHI NON AFFITTA DEI PARASSITI PASSIVI COLORO CHE NON AFFITTANO.



LA SINISTRA VUOLE ABOLIRE LA PROPRIETÀ PRIVATA: “PORTA AL FEMMINICIDIO”

NOVEMBRE 27, 2023



































La sinistra globalista guidata dal WEF ha un piano: eliminare la proprietà privata attraverso la ‘condivisione’. Che altro non è che il COMUNISMO 2.0

L’eliminazione della proprietà privata è un obiettivo che questi sindacati condividono con l’agenda globalista. Nel loro mondo futuro, a parte loro, gli altri devono condividere tutto. Perché se tutti condividono tutto – e in questo contesto si situa anche il nomadismo sessuale – allora nessuno ha qualcosa per cui combattere. E diventa il suddito perfetto.

Roma ha iniziato a crollare quando il latifondo ha sostituito la piccola proprietà terriera, perché il soldato combatte con più forza quando ha qualcosa di suo da difendere.

Cosa c’entra la proprietà privata coi femminicidi? La domanda andrebbe posta a Landini, unica persona titolata a rispondere a questo bizzarro quesito e probabilmente unico detentore della verità sulle vere ragioni che stanno dietro a questa lunga scia di omicidi a opera degli uomini. Già, perché mentre criminologi, sociologi e antropologi si interrogano e dibattono sul perché un giovane possa arrivare a stroncare la vita di una ragazza e sulle logiche che circondano l’amore, il leader della Cgil aveva già risolto ogni equazione nel 2018 quando sul palco di piazza San Giovanni a Roma davanti alla platea di astanti sciorinò la sua illuminante teoria. Cioè? Ovviamente tutta colpa della proprietà privata e quindi del solito disgraziatissimo capitalismo e dell’odiatissimo liberismo.

C’è solo un ismo che va bene per il leader sindacale e politico della Cgil: il marxismo come soluzione di tutto, panacea di ogni male. Anche dei femminicidi. Ecco cosa disse il sindacalista: «Quando un uomo arriva a fare una violenza contro una donna, nella sua testa malata, ha l’idea di essere lui proprietario della vita di un’altra persona. Provate a pensare che danni può creare l’idea della proprietà privata». Deve essere un chiodo fisso per Landini, una vera e propria ossessione. Cosa c’entra la proprietà di uno stabile, di un appartamento o di un’azienda con l’idea distorta e folle della proprietà di un essere umano? Nulla. Così come è assurdo pensare che nelle società dove vige il collettivismo non esistano e non siano esistiti – purtroppo – fenomeni di femminicidio.

Una cosa è il possesso, quello che ti porta a credere di essere padrone di un’altra persona fino al punto di decidere se può vivere o no. Un’altra è la proprietà privata nel senso comunista, quella che indossa falce e martello e punta a svilire differenze e dignità umana portando a un grigio livellamento al ribasso. La proprietà privata altro non è che quello che recita l’articolo 42 della Costituzione (osannata spesso da Landini) «riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti». Per il capo della Cgil invece la proprietà privata è agganciata subdolamente a qualcosa di malato.

Ma la violenza non è solo fisica, c’è anche quella psicologica, magari perpetrata ai danni di donne lasciate sole e indifese. Come quelle a cui abbiamo dato voce sul Giornale nei giorni scorsi. Donne, lavoratrici, iscritte alla Cgil da decenni e licenziate dall’oggi al domani dallo stesso sindacato che nelle piazze predica il rispetto e la difesa dei lavoratori. Donne come Iginia Roberta di Taranto, licenziata e lasciata a casa ad accudire il fratello cerebroleso e la madre con l’Alzheimer. O come Rossella Borrelli, buttata fuori dopo anni di sindacato e minacciata dalle stesse colleghe donne che le dicevano: «Tu sei femmina, tanto ti mantiene tuo marito». Il paradosso del patriarcato visto da quelle che in teoria sarebbero le vittime. Ma la coerenza è un frutto che si raccoglie spesso nella stagione sbagliata.

In realtà vogliono eliminare la proprietà perché vogliono schiavi. Ma la proprietà privata è intimamente legata alla democrazia e all’esclusività sentimentale. Il loro obiettivo è la condivisione globale, una sorta di società dell’ammucchiata, il comunismo sessuale. Perché la democrazia è intimamente legata alla famiglia, non è mai stata concepita in società poligamiche come quelle africane e asiatiche.













I loro sogni non si realizzeranno se non glielo permettiamo.

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