GLI AFRICANINI DEGLI ACCOGLIONI CI PORTANO LE MALATTIE?? SI!, E GRAZIE ALLE TESTE DI CAZZO DEGLI ACCOGLIONI
PORTANO DALL’AFRICA IL VAIOLO DELLE SCIMMIE: È ALLARME PER I BARCONI
MAGGIO 19, 2022
Non è certo un caso che il primo caso ‘italiano’ di vaiolo delle scimmie sia una persona arrivata dalle Canarie: isole degli sbarchi massicci di africani. Tipo Lampedusa.
Tutti questi virus e malattie si diffondono ‘grazie’ alla globalizzazione. C’è una circolazione eccessivamente veloce degli uomini da un punto all’altro del globo: quello che accade è come la ‘febbre del sistema’, un sintomo di una malattia, la globalizzazione.
E’ stato identificato all’ospedale Spallanzani di Roma il primo caso in Italia di vaiolo delle scimmie. Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso.
Lo Spallanzani spiega che il “quadro clinico è risultato caratteristico e il monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e dissequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee”. La persona, prosegue l’ospedale, “è attualmente ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali” e “sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti”.
Non è strano siano le Canarie, zona di sbarco massiccio di africani.
Hanno già portato l’Aids. Sono stati loro la cinghia di trasmissione con l’Africa. Ora portano il vaiolo delle scimmie, già arrivato in Italia coi barconi:
“Avevo detto che avremmo avuto dei casi in Italia di vaiolo delle scimmie, Spagna e Portogallo sono dietro l’angolo. Ora è un problema europeo e globale, dobbiamo fare molto bene il tracciamento e far sì che si fermi un focolaio che è partito”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Una cosa positiva è che chi è vaccinato per il vaiolo dovrebbe essere coperto, ma questa vaccinazione dal 1974 in poi non è stata fatta. Una parte importante della popolazione non ha il vaccino del vaiolo e potrebbe essere scoperta”, avverte.
“Non c’è una cura specifica per il vaiolo, in genere queste forme si autolimitano, hanno una durata e poi si risolvono. I rischi – spiega Bassetti – sono quelli di un’infezione intra-umana, ovvero che ci possa essere trasmissione a più persone se esce da questi cluster che abbiamo avuto soprattutto tra persone omosessuali, e può diventare un problema”.
Non siamo noi ad essere ‘razzisti’ e ‘omofobi’, sono loro ad essere quello che sono.
L’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie tra Europa e Usa, specie dopo il primo caso in Italia segnalato dall’Inmi Spallanzani di Roma in un giovane di ritorno dalle Canarie, “ovviamente è qualcosa che ci preoccupa. Al momento però è necessario solo procedere correttamente con segnalazioni tempestive e un’attenzione specifica nei laboratori” allertati sul tema.
Ma porcoallah stramaledetto,chiudere i porti no?Come facciamo ad invecchiare serenamente se ci ammazzate prima o bastardi?
Mondo moralmente perverso, oltre che globalizzato. E queste sono le nefaste conseguenze.