mercoledì 18 novembre 2015

Francia e Russia, guerra all'Isis: artiglieria di Mosca a Homs - Foto e Video


Raid aerei e anche missili da un sottomarino russo. Putin e Hollande: "Coordinamento delle azioni militari e di intelligence"



live blogging - L'aviazione francese, dopo gli attentati di Parigi di venerdì 13 novembre, ha bombardato la sera del 15 novembre Raqqa, la capitale dell'Isis in Siria. Ieri il discorso del presidente Hollande, una vera e propriadichiarazione di guerra al Daesh. E subito dopo, nella notte, nuovi bombardamenti. Immediato l'appoggio della Russia che, oltre ad aver bombardato Raqqa, ha dichiarato di raddoppiare le forze in Siria e di voler creare una coalizione come quella "contro Hitler".
18 Novembre
Ore 13:30 - La Russia ha schierato un'unità d'artiglieria vicino a Homs: lo scrive il quotidiano Vedomosti, secondo cui su una delle mappe mostrate dalle tv russe durante un incontro di Putin con i vertici militari si segnalava la presenza di un'unità della brigata d'artiglieria '120' vicino alla città di Mahin.
Stando a una fonte del ministero della Difesa russo citata sempre da Vedomosti, si tratta di appoggio all'esercito siriano ma non di partecipazione diretta agli scontri da parte di truppe russe.
"Assad uno di noi"
12:20 - La Russia considera "inaccettabile" esigere l'uscita di scena di Bashar el Assad come condizione per unire le forze contro lo Stato islamico. A detta del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, dopo la carneficina di Parigi è diventato chiaro che le potenze globali devono unirsi senza precondizioni sul destino del leader siriano.
Mi sembra che non ci siano più dubbi sul fatto che sia semplicemente inaccettabile avanzare alcuna precondizione per unire le forze nella lotta contro il terrore", ha detto il ministro in conferenze stampa.
Ha poi voluto aggiungere che nei colloqui di Vienna "non è stato raggiunto alcun accordo" sul fatto che Assad non parteciperà a uno o all'altro stadio del processo politico per risolvere il conflitto siriano. Lavrov ha sottolineato che alcuni partner nei negoziati hanno promosso tali idee ma non hanno avuto consenso.
I bombardamenti aerei condotti da Francia e Russia nelle ultime 72 ore nel nord della Siria hanno causato la morte di 33 jihadisti dell'Isis. Lo sostiene l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Citando fonti tra gli attivisti, l'ong aggiunge che gli uomini dell'Isis e decine di famigliari dei comandanti del gruppo terrorista hanno cominciato a lasciare Raqqa, la cosiddetta capitale del califfato in Siria, per spostarsi a Mosul in Iraq, in cerca di un luogo più sicuro. Anche Mosul è nelle mani dell'Isis.
17 Novembre
16:50 - Russia e Occidente dovrebbero superare le attuali divergenze e dare vita a una coalizione contro lo Stato islamicocome accadde nella lotta contro il nazismo.
È l'esortazione del presidente della Commissione affari internazionale della Duma, Alexei Pushkov. "Siamo stati in disaccordo negli anni '30 (del '900) ma ciò non ci ha impedito di dare vita a una coalizione contro Hitler che si è rivelata efficace. Anche oggi dovremmo dare vita a una nuova coalizione contro questa sfida nuova dal punto di vista qualitativo", ha affermato Pushkov intervenendo a una conferenza dal titolo: 'Crisi in Europa: appello a un nuovo dialogo" a Bruxelles. 
I presidenti di Russia e Francia, Vladimir Putin e Francois Hollande, hanno concordato telefonicamente di rafforzare la collaborazione tra i rispettivi apparati militari e di intelligence in Siria, sulla scia dei recenti attacchi terroristici contro un aereo della compagnia siberiana 'Metrojet' e a Parigi: lo rende noto il Cremlino in un comunicato, ove si parla di "contatti più serrati" e di "coordinamento contro i gruppi terroristici".
I due leader si vedranno di persona a Mosca il prossimo 26 novembre. Putin ha frattanto ordinato alle unità della Marina Militare russa nel Mediterraneo di cooperare con quelle francesi "come alleate" in funzione anti-Isis.
16:30 - La Russia ha reso noto di aver bombardato obiettivi Isis nelle province di Raqqa, considerata la roccaforte dell'Isis, e di Deir Ezzor in Siria.
"I bombardieri a lungo raggio Tu-22 hanno condotto attacchi contro obiettivi dell'organizzazione terroristica dello Stato Islamico nelle province di Raqqa e Deir Ezzor", ha comunicato il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, aggiungendo che sono stati anche condotti attacchi anche con missili nelle zone di Aleppo e Idlib.
La Russia ha colpito Raqqa con missili Kalibr lanciati da un sottomarino nel Mediterraneo orientale.
14:30 - La Gran Bretagna deve fare di più contro l'Isis, alla luce degli attacchi di Parigi, e in Siria serve "una strategia complessiva": anche militare. Lo dice David Cameron ai Comuni. Il premier annuncia poi l'adozione di "primi passi importanti" del governo in risposta al no delle commissione Esteri a un ruolo di Londra nei raid sulla Siria.
A Raqqa c'è "la testa del serpente", ha esclamato ancora David Cameron alla House of Commons, tornando a insistere con i deputati perché rimuovano l'opposizione a una partecipazione britannica ai raid aerei in Siria.
Il premier ha ricordato che la Raf già partecipa - con l'autorizzazione dello stesso parlamento di Londra - alle incursioni anti-Isis della coalizione a guida americana in Iraq e che il Regno Unito offre al contempo sostegno logistico e d'intelligence a Usa, Giordania e Paesi del Golfo nelle azioni militari che questi compiono in Siria.
I jihadisti, del resto, "non riconoscono i confini tra Stati", ha notato. "E' in Siria, a Raqqa, che l'Isis ha il suo quartier generale - ha proseguito il primo ministro conservatore - ed è da Raqqa che alcune delle peggiori minacce contro il nostro Paese sono pianificate e orchestrate". "Raqqa e', se volete, la testa del serpente", ha concluso Cameron, parlando di "una minaccia diretta e crescente" alla stessa Gran Bretagna che il Paese "non puo' affrontare soltanto in Iraq, ma pure in Siria".
16 Novembre
11:20 - L'aeronautica russa ha raddoppiato le incursioni aeree contro i jihadisti dell'Isis in Siria: lo ha riferito a Putin il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu.
Navi russe nel Mediterraneo hanno lanciato stamane dei missili da crociera contro la città siriana di Raqqa, considerata la roccaforte dell'Isis. Lo scrive Rbk citando Le Monde, che a sua volta cita il ministero della Difesa francese.
La Russia ha compiuto attacchi aerei su Raqqa, roccaforte dello Stato islamico nel nord della Siria. Lo riferisce un'alta fonte del governo francese. Stamattina il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato che la Russia avrebbe intensificato i raid contro l'Isis in Siria dopo che i servizi russi hanno confermato che è stata una bomba a causare lo schianto dell'Airbus russo il 31 ottobre nella penisola egiziana del Sinai.
5:00 - Dopo quelli di domenica nuovi raid aerei, i secondi in due giorni, jet francesi hanno bombardato posizioni di Isis a Raqqa e nei dintorni in Siria. Dopo le anticipazioni della rete americanaNbc giunge la conferma dello stato maggiore francese in un comunicato: "Per la seconda volta in 24 ore le truppe francesi hanno effettuato un raid contro Daesh (la dizione araba di Isis, ndr) a Raqqa in Siria" distruggendo un posto di comando ed un campo di addestramento.
Al secondo raid francese hanno preso parte 10 tra caccia-bombardieri Rafale e Mirage 2000. L'attacco è avvenuto all'1,30 ora italiana. I jet hanno sganciato un totale di 16 bombe, ha aggiunto il ministero della Difesa di Parigi sottolineando che "entrambi gli obiettivi sono stati distrutti contemporaneamente". 
Il bombardamento "è stato condotto in coordinamento con le forze Usa, ed era diretto a distruggere obiettivi identificati durante voli di ricognizione effettuati da jet francesi", a differenza del primo in cui Parigi aveva colpito postazioni di Isis identificate dal Pentagono.
15 Novembre
Un vero diluvio di fuoco sulla città da cui è partito l'ordine delCaliffo Abu Bakr al-Baghdadi di attaccare Parigi e dove si sono addestrati gli attentatori che hanno sconvolto l'Europa.
Sulle bombe la scritta: "Da Parigi con amore" come scrive su TwitterIDF Elite, un sito vicino alle forze armate di Israele, che posta anche una foto degli ordigni allineati per essere armati sui caccia, e che presentano sull'ogiva la scritta tracciata con un pennarello.
Almeno trenta raid aerei hanno messo in ginocchio la città siriana nelle ultime ore. Dodici jet francesi - guidati da dati di intelligence Usa e in coordinamento con gli americani - hanno scatenato l'inferno colpendo i centri di comando, di addestramento e reclutamento dello Stato islamico assieme ad altri obiettivi "nevralgici" dei jihadisti.
"Il primo obiettivo distrutto veniva utilizzato dall'Isis come posto di comando, centro di reclutamento dei jihadisti e deposito d'armi e munizioni. Il secondo obiettivo ospitava un campo di addestramento terrorista", afferma il ministero francese della Difesa nella nota diffusa a Parigi.
Le "infrastrutture operative dello Stato islamico" sono state "distrutte" in due raid "alle 19:50 e alle 20:25". Parigi sottolinea poi che l'operazione si è scagliata contro obiettivi "identificati in precedenza" dalle missioni di ricognizione condotte dall'aeronautica militare francese.
La città è avvolta in una palla di fuoco, hanno testimoniato gli attivisti sul terreno, ed è saltata del tutto la corrente.
Dopo le rivendicazioni dell'Isis di ieri, oggi si è saputo che è stato al-Baghdadi in persona ad ordinare di colpire i Paesi "nemici", creando un'unità specifica per la pianificazione degli attacchi terroristici all'estero.
Baghdad aveva informato Parigi, Teheran e Washington del pericolo
E Baghdad aveva avvertito della minaccia "imminente" Parigi, Teheran e Washington 24 ore prima della mattanza nella capitale francese.
Rivelazioni che fanno tremare le mura delle cancellerie occidentali, ma anche quelle russe e iraniane, finite nel mirino dei jihadisti che da mesi promettono di portare la guerra in casa degli "infedeli" che li stanno cacciando indietro in Siria e Iraq.
Secondo le informazioni dei servizi segreti iracheni rivelate all'AP, il gruppo di fuoco per colpire Parigi "era composto da 24 elementi, 19 con il compito di effettuare gli attentati, addestrati a Raqqa, e altri 5 per il coordinamento e la logistica": in altre parole individuare i nascondigli e procurare armi ed esplosivi.
Lo "squadrone della morte" dell'Isis ha poi preso contatto con una "cellula dormiente" d'Oltralpe, che ha "facilitato il compimento della missione". Il ministro degli Esteri di Baghdad, Ibrahim al Jaafari, ha precisato che l'Iraq ha informato della minaccia imminente al più tardi giovedì scorso non solo la Francia ma anche l'Iran e gli Stati Uniti, e che il "warning" "riguarda tutti i Paesi europei" della coalizione anti-Isis. "Ma non ci hanno ascoltato", ha commentato Baghdad.
La conferma di un dipartimento Isis ad hoc
Dagli Usa funzionari di intelligence hanno confermato che al Baghdadi ha ordinato la creazione di un dipartimento dell'Isis che ha il compito specifico di colpire all'estero, "in particolare in Europa occidentale e negli Stati Uniti".
Mentre in Gran Bretagna gli esperti anti-terrorismo hanno evidenziato il possibile legame operativo e strategico tra gli attentati di Parigi, i kamikaze che qualche giorno prima hanno fatto strage a Beirut - 41 morti nel più sanguinoso attentato della storia recente libanese - e la bomba che si ipotizza l'Isis sia riuscito a piazzare a bordo dell'aereo russo schiantatosi in Sinai due settimane fa.
La difesa (debole) dell'intelligence francese
Fonti dell'intelligence francese si sono difese affermando che "minacce di attentati imminenti arrivano ogni giorno". L'ultima, più clamorosa, a metà settembre, quando il premier iracheno Abadi aveva paventato un attentato imminente nelle metro di Parigi e New York. In quel caso era sembrato un falso allarme, ma quello di giovedì scorso ha spezzato le vite di almeno 129 persone, in gran parte ragazzi e ragazze.
Gli 007 francesi ora rischiano di finire davvero nella bufera. Dovranno chiarire, loro e tutte le intelligence europee, come lo 'squadrone della morte' jihadista sia riuscito a penetrare nelle maglie della sicurezza europea.
Degli 8 terroristi entrati in azione a Parigi - il numero e' stato fornito dall'Isis stesso nella sua rivendicazione del massacro - almeno quattro sono presunti 'foreign fighter'. Tre francesi e un belga. Potrebbero essersi mescolati al fiume di centinaia di migliaia di migranti in fuga dalla guerra siriana.
Anche se questa rischia di essere una falsa pista, creata ad arte dal Califfo per minare la politica europea di accoglienza dei rifugiati già al centro di un furioso scontro tra e all'interno dei Paesi Ue. Clamorose le scivolate di queste ore sul caso del "passaporto egiziano trovato accanto a un kamikaze dello Stade de France".
Il documento appartiene infatti ad un ragazzo originario di Alessandria d'Egitto che ha la sola colpa di avere la passione per il calcio. "Non è un kamikaze, ma un ferito", anche gravemente, ha tuonato l'ambasciata egiziana in Francia.
C'è' poi il "passaporto siriano", con i dati personali di un certo Ahmad Almohammad. Il passaporto non è stato rilasciato da Damasco, spiegano gli 007 Usa. Forse acquistato in Turchia. Ahmad sbarca in Grecia il 3 ottobre a Lero, ma è costretto a riprendere un barcone per arrivare a Kalymnos (diverse miglia piu' a sud), perche' il traghetto della Blue Star Ferries non parte per il Pireo in quei giorni. Infine Atene (il 6 ottobre), la Serbia (il 7) e il giorno dopo la Croazia. Poi e' scomparso. È uno dei terroristi di Parigi o un'ignara pedina della guerra militare e politica di Baghdadi contro i suoi "nemici"?
Sotto ho trovato tre commenti da tre persone Italiane, le quali si dovrebbero vergognare di quanto affermano, se fosse successo qui in Italia quello che è successo in Francia, forse commenterebbero  meno, è proprio vero, l'ignoranza la si trova ai laureati, visto che queste tre persone non hanno la 3° media.
Siamo in Europa, ma quando si tratta di essere uniti per attaccare chi ci attacca, solo pochi si uniscono, difatti qui c'è la Russia e la Francia.
Gli altri che fanno?, aspettano un'altro attentato come quello di Venerdì??.
Davide Ciani


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