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DISFATTA PD: PERDE ANCHE NEI COLLEGI SICURI CON CANDIDATI NERI E TRANSOFILI
SETTEMBRE 26, 2022
Il Pd è ormai il partito delle clientele di Firenze e Bologna. Come movimento nazionale non esiste più. E’ ormai una sorta di ‘mafia rossa’, resiste per la rete clientelare delle ex zone rosse del fiorentino e del bolognese, una sorta di alleanza tra il ‘mostro di firenze’ e la ‘uno bianca’.
Come il M5s è, invece, ormai il partito di riferimento degli scrocconi. Che ha perso totalmente la propria identità rivoluzionaria per trasformarsi in una Dc 2.0
La portata della disfatta del centrosinistra arriva anche dai clamorosi KO arrivati in quelli che al Nazareno venivano considerati “seggi sicuri”. Dietro il risultato che apre di fatto ufficialmente la crisi della segreteria Dem di Enrico Letta c’è la caduta di quelle che un tempo potevano essere considerate roccaforti della sinistra, mentre i numeri emersi dalle urne chiuse alle 23 di domenica hanno tolto ogni sicurezza al Partito Democratico.
Insomma, addio alle storiche “Regioni rosse” o quel poco che era rimasto negli ultimi anni, vista l’avanzata già evidente della destra in Umbria e Marche. Le ultime a cadere in mano alla destra sono l’Emilia Romagna, già confermata col brivido dall’attuale governatore Stefano Bonaccini nelle Regionali del 2020, ma soprattutto la Toscana.
Qui sono diverse le cadute che fanno male al Nazareno. A partire dall’ex presidente Enrico Rossi, che si è trovato contro un secondo Rossi, Fabrizio, vicesindaco di Grosseto e coordinatore regionale per Fratelli d’Italia. Una mazzata per il due volte governatore, che non va oltre il 33 per cento contro il 40 dello sfidante che lo tiene fuori dal Parlamento.
Ma sempre in Toscana una sonora battuta d’arresto è toccata anche all’ex capogruppo Dem Andrea Marcucci: lo sfidante leghista, il senatore Manfredi Potenti, lo ha battuto nell’uninominale di Livorno col 38 per cento contro il 32 del presidente della Commissione istruzione pubblica e beni culturali.
Ma il ‘cappotto toscano’ si allarga anche ad Arezzo, dove Simona Petrucci del centrodestra (41,96) viene eletta battendo Silvio Franceschelli del centrosinistra. Nell’uninominale Prato eletto Patrizio Giacomo La Pietra, che batte il centrosinistra rappresentato da Anna Graziani (Pd). A Prato, alla Camera, l’economista Dem Tommaso Nannicini si ferma al 33% mentre la parlamentare azzurra Erica Mazzetti ottiene il 40%, così come esce con le ossa rotta anche il parlamentare uscente del PD Andrea Romano, che si ferma al 33% contro il 35 per cento della coordinatrice provinciale di Fi e consigliere comunale di Cecina Chiara Tenerini. Non ce la fa neanche Stefano Ceccanti. In Parlamento dal 2009, il costituzionalista è stato battuto per 39,8% a 35,1% dal rivale leghista Edoardo Ziello.
Il centrosinistra tiene solo a Firenze (uninominale 07), dove viene eletta Ilaria Cucchi in quota Sinistra/Verdi, che batte (40,08% a 30.03%) Federica Picchi del centrodestra. L’altra candidatura di spicco dell’alleanza ‘cocomero’ formata da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, il sindacalista Aboubakar Soumahoro, si è rivelata invece un insuccesso: è stato sconfitto per una manciata di voti da Daniela Dondi: 36% contro il 37,4%, nel collegio uninominale di Modena alla Camera.
Senza dimenticare Roma, dove la Cirinnà ha passato la giornata a protestare perché i trans volevano votare tra le donne. E alla fine non l’hanno votata né le donne né gli uomini.
Minkia che sbronza che ho preso….Tenevo in cantina una bottiglia di Brunello di Montalcino da 10 anni.Finalmente l’ho stappata e l’ho messa nel “Borroton”dove me la sono bevuta a garganella.Ne ho ancora delle altre riservate a quando schiatterà il rottame intrallazzatore comunista e la Pasionaria del Pd.