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ANZIANA PESTATA DA AFRICANO A BRESCIA: “VIOLENZA INAUDITA”
GIUGNO 3, 2022
Invece di chiedere meno immigrati chiedono più telecamere. Così poi possono farsi un selfie col rapinatore.
Sono da poco passate le undici del mattino di mercoledì. La signora Franca, 68 anni, cammina lungo corso Martiri della Libertà, pieno centro storico: sta andando nello studio legale di famiglia, dove lavora, in zona stazione. C’è pieno di gente: al bar, a passeggio, al lavoro dentro e fuori i negozi. Succede tutto in pochi secondi, all’angolo con via Fratelli Bronzetti, dove peraltro sorge un cantiere.
«Le si è scagliato contro un ragazzo di colore che le ha messo le mani al collo per strapparle il collier» racconta il figlio Guido, giovane imprenditore bresciano. Ma quella collana, peraltro di valore («ma non è certo questo il punto») è piuttosto spessa, non si strappa facilmente. Non come forse quel malintenzionato pensava. «Ma ha insistito, con una violenza inaudita, ha continuato a tirare con forza», tanto da «strattonare mia madre al punto da farla cadere a terra, sull’asfalto». E riuscire a prendersi il bottino. «Era come se mi stesse strangolando» ha detto poi, sotto choc, la signora. Alla polizia e ai tanti che, fortunatamente, l’hanno soccorsa e tranquillizzata.
Inutile la corsa di alcuni operai che stavano lavorando appresso al responsabile: «Ha infilato il vicolo correndo velocissimo, poi è salito in sella a una bici e si è dileguato». Sul posto, pochi minuti dopo, un’ambulanza e una pattuglia della squadra Volante della questura, che indaga sul caso: non è il primo, con queste modalità, in centro storico. Al vaglio le testimonianze dei presenti, la ricostruzione della vittima e, soprattutto, i filmati immortalati dalle tante telecamere di videosorveglianza installate nella zona: «Solo in quel vicolo dovrebbero essere cinque, dice il figlio». Amareggiato e arrabbiato. Perché «episodi simili, in pieno giorno e in centro storico, non dovrebbero succedere. non si può restare indifferenti. Le persone vanno tutelate, non possono avere paura di camminare alla luce del sole: serve più sicurezza». Le pattuglie sono state potenziate, gli accertamenti potrebbero portare presto all’individuazione del colpevole. «Non so se lo troveranno e, soprattutto, anche fosse, che cosa gli succederebbe, ma non è l’aspetto che più mi preme: non è accettabile l’idea di non potersi sentire sicuri al mattino nel cuore della città».
Brescia è una fogna multietnica come tutte le grandi e medie città lombarde. Avete svenduto la terra dei padri per arricchire i sedicenti imprenditori con la fabbrichetta. Come in Veneto. Chi vi ridarà casa vostra?
Ringraziate il ministro dell’interno ed il Pd tutto.Ricordatevi di votarli indefessamente nei secoli dei secoli amen.La messa è finita andate in pace.