RONDE SHARIA IN ITALIA: VIETATO BERE VINO DAVANTI MOSCHEE – VIDEO
GIUGNO 8, 2022
Ricordate la vicenda della coppia aggredita dai musulmani, a Roma, perché osava baciarsi davanti ad una moschea abusiva?
Bene, gli islamici che infestano la zona si erano schierati con la ronda della sharia anche davanti alle telecamere di Quinta Colonna. Non solo, alla giornalista venne impedito di bere vino:
Immaginatevi quello che dicono – e quello che si preparano a fare – quando le telecamere non li riprendono.
La vicenda:
RONDE DELLA SHARIA A ROMA
Stavano camminando in zona Esquilino, tenendosi mano nella mano e scambiandosi qualche bacio, ma la passeggiata romantica di una giovane coppia è stata interrotta da un 24enne immigrato musulmano davanti alla moschea, dove la coppia è stata aggredita. Prima verbalmente, poi fisicamente.
“Non potete tenervi per mano qui. Non potete baciarvi qui. Andate via o vi picchio“. Poi il 24enne islamico si è lanciato contro la ragazza e il ragazzo con calci e pugni. Ad accorgersi della scena i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, in zona per il consueto servizio di pattuglia del quartiere.
I militari dell’Arma, intervenuti, sono però stati a loro volta aggrediti dal 24enne musulmano. L’aggressore, dopo una violenta colluttazione terminata con il lieve ferimento di un carabiniere, è stato fermato e arrestato. L’accusa è di “lesioni e resistenza a pubblico ufficiale”.
E la situazione è destinata a peggiorare se non interveniamo. Più musulmani arrivano, e peggio sarà. Soprattutto quando arrivano in Italia con i ricongiungimenti familiari. E magari poi diventano ‘italiani’.
Pensiamo alla Francia. L’ex presidente francese Giscard d’Estaing, all’Eliseo dal ’74 fino al 1981, si è confessato in una biografia di prossima pubblicazione.
“Il suo grande rammarico, ha detto, è il ricongiungimento familiare, deciso da un semplice decreto dell’allora primo ministro Jacques Chirac nel 1976. L’idea di portare famiglie di immigrati sembrava, al momento, naturale. Con il massiccio aumento dell’immigrazione dai paesi musulmani, è dimostrato essere un errore. Raymond Barre, del resto, lo sospese per tre anni, prima che il Consiglio di Stato annullasse questa decisione sostenendo che il ricongiungimento familiare era ormai parte dei principi generali del diritto.”
Con il senno di poi, Valéry Giscard d’Estaing deplora questa iniziativa: “L’idea in sé era giusta e generosa (…) Ma è stata applicata male, e ho sbagliato a non monitorare l’applicazione; quindi ho la responsabilità (…) Abbiamo preso di mira il nucleo familiare come lo conosciamo e abbiamo visto arrivare nuclei familiari completamente diversi”.
Inizia dalla moglie e i figli, poi arrivano i genitori della moglie, gli altri figli dei genitori della moglie, e i loro figli. E così via, all’infinito. In una catena di immigrazione che diventa ripopolamento. Sostituzione etnica.
Il ricongiungimento familiare è un tipo di immigrazione che non ha scuse economiche, visto che non arrivano lavoratori, ma ‘pesi morti’ che gravano sul welfare e danno vita alle banlieus.
Nel suo saggio The Meaning of the Republic , lo storico Patrick Weil ha anche rivelato che il presidente aveva il progetto di di rimpatriare circa 500.000 algerini in cinque anni.
Ricorda qualcosa? Salvini, per non avere rimpianti tra qualche decennio, quando torni, abroga i ricongiungimenti familiari e inizia con le espulsioni di massa. Prima che sia troppo tardi.
”Niente è così stupido e poco italiano come l’intolleranza, il disprezzo preconcetto verso gli stranieri, e il volersi chiudere nel guscio.”
”non è quella di contrapporsi ai barbari ma di farli cittadini.”
Manifesto realista, L’Universale, 10 gennaio 1933; grassetto mio.
Da notare: prima parla d’intolleranza e disprezzo preconcetto, poi definisce gli stranieri barbari.
Barbari da assimilare, da acculturare, da far progredire.
Infine, consiglio vivamente la lettura dell’illuminante libro Le virtù del nazionalismo di Yoram Hazony.
È un’opera d’arte filosofica e politica.
://www.libraccio.it/libro/9788862507707/yoram-hazony/virtu-del-nazionalismo.html
://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/in-india-maxi-operazione-per-la-mappatura-genetica-della-popolazione-235413/
Prima o poi bisognerà imitare l’India e organizzare una mappatura genetica della popolazione, al fine di vietare i matrimonii misti e di revocare parecchie cittadinanze.
://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/in-india-maxi-operazione-per-la-mappatura-genetica-della-popolazione-235413/
Le leggi razziali fasciste furono criminali perché finalizzate all’annientamento di un popolo, di un popolo per di più apolide.
Al contrario, le leggi razziali devono essere finalizzate alla sopravvivenza, alla preservazione dei popoli.
Dobbiamo imitare gl’Israeliti e gli Afrikaner (imitatori degl’Israeliti), altrimenti verremo annientati mediante il sesso interrazziale.
”Se noi ci disperderemo, come vorrebbe Soros e tutta la sua compagnia, il mondo non saprà come realizzare la pace, e la società umana collasserà in un caos completo. Al contrario “I figli d’Israele correggono il mondo nel momento in cui ritornano ad essere una nazione … la correzione è quella con la quale ci correggiamo e scopriamo la radice dell’unione grazie alla separazione (Sefat Emet).”
[S-E-P-A-R-A-Z-I-O-N-E]
://www.kabbalah.it/libreria/michael-laitman/shalom/la-missione-del-popolo-ebraico-nel-mondo/
“Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli.”
– Deuteronomio 7:3
«L’apartheid non è quella caricatura sotto la quale lo si rappresenta. Ma al contrario, esso significa per i non-Bianchi una ampia indipendenza, poiché abitua a contare su loro stessi e a sviluppare la loro dignità personale. L’apartheid offre loro, allo stesso tempo, una maggiore possibilità di svilupparsi liberamente, conformemente al loro carattere e alle loro capacità […] Per le due razze, ciò significa mutue relazioni pacifiche e la cooperazione in vista della prosperità comune. Il governo si impegnerà, con risolutezza e determinazione, a portare alla realizzazione di questo felice stato di cose.»
Daniel François Malan, durante un comizio radiofonico del giugno 1948.
Chi è contrario alla proibizione dei matrimonii misti e dell’apartheid?
Gli universalisti.
Giulio Cesare ingravidò un’egizia, Marco Aurelio diede la figlia Lucilla, vedova di Lucio Vero, in sposa a un antiocheno, a un antiocheno colla cittadinanza.
Non solo Caracalla, ma anche Marco Antonio, Giulio Cesare, Claudio, Vespasiano, Traiano e Adriano e tanti altri erano favorevoli a dare la cittadinanza agli stranieri.
Senz’andare a vedere gl’imperatori, perfino Cicerone era favorevole, leggasi l’orazione ”Pro Archia poeta”.
La perversione di conferire la cittadinanza agli stranieri ha origine nella nostra mentalità universalistica. La quale siamo costretti a correggere, altrimenti verremo annientati.
Annientati totalmente.
Leggansi i fascisti Berto Ricco e Giovanni Papini:
”A questo nome d’italiano io non credo debba assegnarsi un significato di nazionalismo stretto, anzi all’opposto un suono imperiale e di generosa umanità. Non sta agli uomini di Mussolini essere nazionalisti, come sono i galli degenerati: né si può fondare e spargere una civiltà se non si è universali.”
”Lo scrittore italiano”, Ciarrapico, Roma, 1984, pagina 19, grassetto mio
[i galli non erano né sono nazionalisti]
”Niente è così stupido e poco italiano come l’intolleranza, il disprezzo preconcetto verso gli stranieri, e il volersi chiudere nel guscio.”
Ibidem, p. 23.
Secondo Berto Ricci il fascismo è
”un moto cosmopolita come sono le cose d’Italia, assimilatore e unificatore di popoli”,
la cui missione
”non è quella di contrapporsi ai barbari ma di farli cittadini.”
Manifesto realista, L’Universale, 10 gennaio 1933; grassetto mio.
Da notare: prima parla di intolleranza e disprezzo verso le altre culture, poi di assimilazione degli altri popoli a sé.
La vera dicotomia non è fascismo/antifascismo, ma nazionalismo/universalismo.
Leggasi anche Plinio il Vecchio:
«e ancora altre erbe da altre zone: erbe che vengono importate ed esportate in ogni parte del globo a beneficio della salute degli uomini, grazie alla sconfinata maestà della pace romana, che fa conoscere tra loro non solo gli uomini di terre e stirpi diverse, ma anche le montagne e le loro cime che sconfinano nelle nubi, e i loro prodotti, e anche le erbe!»
Storia naturale, libri 20-7, botanica, Volume III, tomo 2, Einaudi, 1985.
«La terra [l’Italia] che è figlia e al tempo stesso madre di tutte le altre terre, prescelta dagli dèi per rendere più luminoso il cielo stesso, per riunire imperi divisi, per addolcire i costumi, per unificare, con la diffusione della sua lingua, i linguaggi discordi e rozzi di tanti popoli e portare la cultura all’uomo e divenire in breve tempo l’unica patria di tutti i popoli di tutto il mondo.»
Storia naturale, III, 38-40
Dal mondo antico ad oggi, siamo sempre gli stessi universalistoni.
Da questi brani di Giovanni Papini si evince molto bene l’errore, dalla cui correzione dipende la Salvezza d’Italia:
”Civiltà italiana non vuol dire xenofobia cinese nè particolarismo provinciale. L’Italia ha superato il puro Nazionalismo [ossia il vero Nazionalismo] per giungere all’Impero; ha dato a ogni popolo, colla Chiesa la luce della fede e col Rinascimento la luce dell’arte.
Di tribù disperse e di nazioni stanche, di popoli silvestri e di relitti d’imperi fece altrettanti convitati della «Civitas», associati alla sua grandezza; i ribelli ricondusse all’intelligenza della legge, gli eretici alla pace dell’unità, i tiepidi all’incendio dell’amore. Non a caso la metropoli della religione universale fu designata e stabilita nel centro medesimo di questa terra che non è soltanto la patria nostra ma di tutti coloro che credono nella verità divina e nella grandezza umana.
[…]
uno dei segreti dell’anima unitaria e universalista del popolo italiano.”
Italia mia, Vallecchi, Firenze, 1941, pagine 51-3.
”Perchè lo spirito italiano fu portato sempre a sentire e a pensare universalmente, ad assumere missioni europee o addirittura terriane. Gl’imperatori accordarono la cittadinanza romana ai popoli più lontani; la Chiesa Romana ha sempre voluto esser cattolica cioè universale”
Ibidem, pagina 140.
Il Popolo Italiano non sarà salvo fintantoché non ripudierà l’universalismo, ossia l’apolidìa.