IMAM: “VOI ITALIANI DIVENTERETE MUSULMANI O MORIRETE TUTTI” – VIDEO
GIUGNO 23, 2022
Le moschee non sono ‘luoghi di culto’, sono le avanguardie dell’invasione. Simboli dell’occupazione e della sostituzione etnica. Caserme dell’esercito occupante in attesa di essere maggioranza.
Per questo il problema islamico non può avere altro che una soluzione demografica. L’unica possibile.
In Italia, le moschee regolari sono cinque. Anche troppe. Parliamo di quella di Roma, Segrate in Lombardia e Colle Val d’Elsa in Toscana, poi ci sono Ravenna e Forlì. I musulmani in Italia sono già oltre 2 milioni. Le previsioni sono però drammatiche:
Se teniamo conto che ce ne sono di meno in Sri Lanka…
La Lombardia è la regione in cui risiedono più stranieri di fede musulmana: sono oltre 360mila secondo gli ultimi dati, pari a oltre un quarto del totale dei fedeli islamici presenti in Italia.
E la provincia di Milano è quella più compromessa, con oltre 115mila stranieri di religione islamica, pari a quasi il 10 per cento del totale nazionale. Nel milanese si contano almeno venti luoghi di preghiera. Questo ii calcolo arrivato anche sul tavolo della Prefettura pochi giorni fa.
L’Emilia Romagna è seconda, dopo la Lombardia, a detenere il record per il numero di centri aperti e per il numero di musulmani in Italia: sono oltre 183.000.
Sono poi 176 i centri di culto islamici: moschee abusive. Fra le province in cui sono presenti centri islamici spicca Bologna che è in testa con 48 centri (14 in città e 34 in provincia), segue Modena con 27, Reggio Emilia con 22, Ferrara con 20, Ravenna con 17, Rimini e Forlì-Cesena con 12, Parma e Piacenza con 9.
A Roma la situazione è drammatica:
Essersi resi apolidi e poi aver reso apolidi gli Ebrei sono state pessime idee.
Tito e il collaboratore Tiberio Giulio Alessandro.
Gli ebrei universalisti hanno gioco facile, la nostra forma mentis è universalistica.
Loro l’acutizzano, distorcendo il loro pensiero politico-religioso.
Dobbiamo cambiare mentalità. Altrimenti non ne usciremo.
«Non puoi augurare a nessuno una sventura più grave che quella di essere in contrasto seco stesso.»
Seneca, Epistole a Lucilio, 103, 4.
://www.libraccio.it/libro/9788861482449/rolf-peter-sieferle/finis-germania.html
A differenza che per il passato, nel 1945, la guerra – la stessa che ebbe inizio nel 1914 – non si è conclusa con Trattati di pace che restituivano ogni paese a se stesso, magari con diminuzioni territoriali, passati ad altre entità statuali. Si è voluto procedere alla devastazione spirituale delle nuove generazioni che non avevano vissuto la moderna guerra dei Trent’anni. La sintesi estrema di questa distruzione interiore Rolf Peter Sieferle la indicava nella Holocaustica Religio, che eternizza la figura della Vittima e del Carnefice, di una particolare vittima e di un particolare colpevole. Non è ammessa nessun’altra lettura della storia che ci riguarda ed ogni tentativo di revisionismo storico è penalmente sanzionato. È questo il tema trattato da Sieferle nel volumetto che uscì postumo, suscitando un aspro dibattito, qui raccolto in approfondite postfazioni, per questa edizione italiana.
L’ira dei Francesi, tanto più ingiusta quanto più ardente, umiliando atrocemente i Tedeschi, ha permesso all’ebreo Hitler di salire al potere.
Essersi resi apolidi e poi aver reso apolidi gli Ebrei è stata una pessima idea.
Ci siamo resi vulnerabilissimi alle schegge impazzite del Popolo ebraico (Yehoshua ben Yosef, Saulo di Tarso, Torquemada, Marx, Lenin, Hitler, Soros).