mercoledì 12 aprile 2017

SEQUESTRI DI STATO, OVVERO QUANDO I FIGLI VENGONO SOTTRATTI ALLE FAMIGLIE.


Molti ancora non hanno capito la situazione in cui molti genitori versano per colpa del sistema, ovvero vittime del sistema, come lo sono io, ma sopratutto inoltro solo notizie veritiere che riguardano molti genitori e i loro figli, e proprio in questo Blogger io do voce, indipendentemente dal nome che quest'ultimo ha!.
Poche ore fa un'altra email mi è pervenuta, come mi hanno chiesto, la pubblico come le precedenti, ciò che riportato qui sotto, è copiato dalla mia email:

sequestri di Stato ovvero quando i figli vengono sottratti alle famiglie.




Il presidente di Abige ci segnala questa inchiesta del settimanale Panorama sui figli che vengono sottratti alle famiglie dalle cosiddette “istituzioni”. Riteniamo assolutamente opportuno coinvolgere anche tutti i nostri sottoscrittori e lettori del blog, invitandoli alla lettura.


Salve mi chiamo Maria e vorrei raccontare quello che è successo a me e mio marito per aiutare nostro figlio, che una decina di anni fa si è sposato con una Nigeriana dalla loro unione sono nati due bambini , per nove anni sono stati insieme sposati regolarmente. Alla fine di febbraio del 2015 la moglie abbandona il tetto coniugale lasciando i bambini a lui per andare con un altro uomo che già frequentava mentre stava con mio figlio. Ai primi di marzo mio figlio mi chiede aiuto perché la moglie se ne era andata e dovevo aiutarlo a badare ai figli che andavano a scuola, io mi sono prodigata ad aiutarlo facendo viaggi visto che abitava un po’ distante da casa mia. Mio figlio ha denunciato la moglie, per tre mesi io ho fatto il possibile per questi bambini, ma un giorno mio figlio ,che viveva male questa situazione perché non ha accettato il fatto di essere stato abbandonato, si è scagliato contro mio nipotino che aveva 3 anni e mezzo e contro mia nipote di anni 9 stringendoci la mano nel collo come a volerli strangolare, poi mi urlava dicendo che li voleva uccidere perché non poteva vivere senza la moglie .Io mi sono spaventata e dopo che sono riuscita a calmarlo mi sono portata i bambini a casa mia perché erano molto spaventati. Dopo un paio di giorni denuncio mio figlio per quello che era successo, mi chiamano dal tribunale dei minori e faccio la mia deposizione al maresciallo. Dopo due mesi mi chiama l’assistente sociale che mi dice che i bambini sono stati affidati a lei e noi nonni dobbiamo pensare ad iscriverli a scuola e ad accudirli in ogni bisogno quotidiano. Nel frattempo la moglie di mio figlio pensa di potersi riprendere i bambini perché è riuscita a convincere mio figlio di fare la separazione consensuale, ma si trova davanti questa situazione. Il giudice fa la prima udienza dove vuole sapere cosa era successo naturalmente la moglie racconta che non se ne è andata da casa visto che hanno fatto la separazione .l’assistente sociale e la neuropsichiatria del nostro territorio decidono di fare un incontro a sorpresa con la madre neanche noi ne sapevamo niente, per loro è un incontro che è andato bene per noi invece è andato male perché i bambini soprattutto la grande ha mostrato malessere e non era contenta. Nei mesi successivi hanno iniziato degli incontri protetti guardati dalle telecamere il bambino giocava con la mamma e si capiva che ci stava volentieri la bambina invece era arrabbiata e non voleva parlare con la mamma anche perché quest’ultima le diceva che non era vero che se ne era andata da casa. L’hanno portata al punto di farla gridare perché non voleva starci, alla fine hanno interrotto questi incontri perché il giudice ha accettato la nostra richiesta di ascoltare la bambina che già aveva compiuto dieci anni. Dopo l’ascolto dei minori abbiamo aspettato tre mesi quando arriva l’ordinanza che dice che i bambini dovevano trascorrere tre pomeriggi a settimana con la mamma in giro per i centri commerciali. L’assistente sociale cerca di convincere soprattutto la bambina che si rifiuta e si riescono a fare tre incontri dopodiché la bambina si rifiuta categoricamente di vedere la madre mentre il bambino ci va volentieri. Dopo tre mesi esce l’ultima ordinanza dove il bambino viene tolto immediatamente alla nonna e la bambina va in comunità in attesa che finisce la scuola poi va dalla mamma. l’assistente sociale comunica alla bambina questa nuova ordinanza e lei risponde perché devo andare in comunità se ho una famiglia cioè i nonni i voglio stare con loro non voglio andare dalla mamma perché ormai lei è con un altro uomo e mio padre non è con lei, ma l’assistente sociale risponde che lei non può decidere. Adesso questo giudice che non ha mai letto le istanze del nostro avvocato mi toglie questi bambini che avevo salvato da un degrado molto evidente portando delle prove dicendo che io li ho condizionati ed è per questo che la bambina non vuole andare con la mamma. Non hanno mai controllato dove vivevano, che io stessa non sapevo perché la moglie di mio figlio non mi faceva entrare a casa sua, non hanno cercato di capire perché questa bambina non vuole andare dalla mamma e mi hanno accusato gli assistenti sociali di condizionare questi bambini senza tener conto che stanno bene sono sereni. Ora nonostante il nostro avvocato ha mandato un’istanza al giudice si sta procedendo per portare mia nipote nella comunità ,secondo noi non c’è giustizia??.
C.D

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