giovedì 30 gennaio 2025

ANCHE ELODIE ATTACCA PESANTEMENTE SCHLEIN 



Siamo ridotti male: Elodie stronca Schlein e scende in campo

Elly non ha il quid secondo la cantante: ai poster l’ardua sentenza






Il 2025 è cominciato nella scia di una raffica di disastri biblici, ma deppiù, che neppure nell’Apocalisse si leggono: il ritorno del Taicùn, il Tciamp che, non dimentichiamolo, uccise, lui personalmente, appostato sul tetto, Kennedy a Dallas nel 1963; il nazitech Musk col braccio teso a membro di ciuco, stile Avengers della Marvel Comics; i poveri miliardari di Davos che, tra un festino e l’altro a base di escort, maledicono in fama di puttaniere il Taicùn e dicono: questo ci sbaracca la riconversione ecologica di proporzioni bibliche, stile cavallette, piaghe d’Egitto. Tutta roba catastrofica che pure si può sopportare, ma quello che davvero getta un’ombra sinistra sui destini del mondo è il pollice verso della romana Elodie, politologa prestata all’arte, docente di scienze politiche all’università di Sanremo, verso la bolognese Schlein: “Nun la voterei” proclama a Repubblica, ormai sulla via di un estenuante eutanasia assistita “nun c’ha er carisma”. Seguono immancabili approfondimenti su Meloni, “E’ un uomo del 22”, M come LVI come LEI, laddove “io so’ de sinistra”, sì, la sinistra culinaria calendaria.

Comunque: Elly bruciata, finita: se Elodie dar Quartaccio, dalla finezza epistemologica ed estetica innata, dice, ebbè questa è ‘na sentenza, è ‘na sentenza. Come ar Colosseo. Parola di quella che “Non farò mai calendari, è roba da patriarcato maschilista tossico bianco”, poi fa un Pirelli for pirlas e “l’ho fatto come segno di protesta contro il patriarcato maschilista tossico bianco”.

Ma vediamo un attimo di glossare non glassare, cioè di capire per esegesi cosa intende Elodie tra una prova e l’altra all’Ariston (dischi se ne vendon pochini, Beyoncè all’amatriciana comincia a perder colpi e quando si comincia a perder colpi si torna sempre in Riviera), fulminando la segretaria per allegria (della Meloni) Schlein in quanto non carismatica, “e si nun c’hai er carisma è inutile, nun vai da nessuna parte”. Also sprach Elodie (traduciamo dal romanesco quartaro all’italiano per comodità del lettore): “Quando le sento dire che considera il suo compito passeggero e sogna di fare la regista perde forza e credibilità”. La Pirellata qui intende una cosa molto semplice: “Lassa perde, tu non sei donna di spettacolo, io sì. Io so’ n’artista, tu nun sei gnente”, insomma una prospettiva precipuamente egoriferita, personalistica, che potrebbe eventualmente sfociare in un metasignificato: a questa stregua, fateme a me segretaria, nun lo vedete che nun c’è gara a partì dar posteriore?

Elodie giustamente ci fa sapere che lei a Elly la conosce “e qualche volta ci ho pure parlato”, cioè le ha concesso udienza, ci ha sprecato qualche minuto del suo tempo tra una posa e l’altra, tra un campionamento e l’altro. Che poi, strigni strigni, tutto sto hype (pr.: aip) nun è che: sempre mezza classifica al Festival, dischetti così, qualche tormentone esotico estivo, ma come credibilità e anche come risultati, bah. A meno che per successo non si intenda andare a cantare con qualche barbone di trapper filastrocche su come squartare le donne in nome della lotta contro i femminicidi operati dal patriarcato bianco tossico.

Ma questo alla fine non è così deponente, la faccenda davvero decisiva sono due, la prima: Elodie decide i vertici della sinistra ed Elly non può continuare a stare dove sta, nun c’ha er carisma, voi mette Gentiloni o Prodi che stanno lavorando per lei, nel senso di farla fuori (e qui si potrebbero scomodare scenari dietrologici degni der Politburo, più “buro” che poli); secondo poi, Schlein a Sanremo non ci andrà mai, ha il veto di Elodie. Sanremo come allegoria dello spettacolo, per dire che di spettacolo ne ha già dato abbastanza da politica, ai gay pride, in Parlamento, e allora se lo scordi Elly di avere un futuro con Marinelli. Nun regge, non ha le carte, te lo dice lei che se ne intende e ormai pretende di interpretare, di indirizzare “’a gosce” italico romana.

Non sarà una tragedia sul piano finanziario, perché Schlein, una che paga chi le aggiusta i colori dei vestiti 300 euro all’ora, non ha urgenze, non ha mai lavorato, è nata ricca, ha 3 passaporti, ha svolto le mansioni di factotum per Obama ai tempi della campagna elettorale (e poi è stata misteriosamente proiettata a capo della sinistra italiana con la scusa di un branco di disadattati chiamati sardine: poi uno dice che diventa complottaro…), nun è questo er probblema, er probblema, sòrbole, è che una così si annoia, fa cose, vede gente, pretende di passare dalla politica alla regia ad estro, perché si sente, per “provare nuove sfide”. E invece Elodie dar Quartaccio, vita dura, spigoli tosti, ha detto no. La “donna di sinistra”, qualsiasi cosa intenda, ma meglio non approfondire con la politologia for dummies, ha messo il veto.

 Ma, a parte tutto questo, dati causa e pretesto, lo sapete qual è la vera perdita, definitiva, per tutti? Che Elodie parla ex cathedra pirellica; e dice: Elly non ha il carisma. Il carisma delle natiche. Ergo, non vedremo mai, ma mai un calendario di Schlein e neppure, temiamo, uno dell’amichettona Chiara Valerio. Una lacuna imperdonabile per la sinistra estetica ed etica, una discriminazione inaccettabile. Spiace che serpeggi da sinistra a sinistra, ma d’altra parte succede sempre così, c’è sempre una sinistra più democratica e fluida che ti fa secco. È la storia di tutti i Politburi poco poli e molto buri. Insomma Elly non ha il quid. Nun c’ha er carisma, ovvero er fisico. Se lo diciamo noi siamo maschibianchitossicimuskiatipatriarcati, se lo dice la “donna de sinistra” è ‘na considerazzione politologgica. E se fosse che Elodie sta pensando anche lei a nuove sfide e si candida a una candidatura con il segretario che verrà? Ai poster l’ardua sentenza.

Max Del Papa, 23 gennaio 2025












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